martedì 5 luglio 2011

Sacerdoti, io non sono prete… - Enrico Medi -

Sacerdoti, io non sono prete, e  non sono stato mai degno di poterlo diventare. Come fate a vivere dopo aver celebrato la messa? Ogni giorno avete il Figlio di Dio nelle vostre mani. Ogni giorno avete una potenza di San Michele Arcangelo non ha. Con la vostra bocca  voi trasformate la sostanza del pane in quella del corpo di Cristo; voi  obbligate il Figlio di Dio a scendere sull'altare. Siete grandi. Siete  creature immense.
Le più potenti e che possano esistere.
Sacerdoti, ve ne scongiuriamo, siate santi!
Se siete santi voi,  noi siamo salvi.
Se non siete santi voi,  noi siamo perduti!

Sacerdoti, noi vi  vogliamo ai piedi dell'altare.
A costruire opere, fabbricati, giornali, a correre di qua e di là in Lambretta o con la 1100, siamo capaci noi.
Ma a pregare siete capaci solo voi. State accanto all'altare. Andate a tenere compagnia al Signore. Preghiera e tabernacolo. Tabernacolo e preghiera. Abbiamo bisogno di questo. Nostro Signore è  solo, è abbandonato.
Le chiese si riempiono (per così dire!) soltanto per la messa. Cosa stupenda!
Ma Gesù ci sta ventiquattro ore su ventiquattro e chiama le anime, chiama te  sacerdote, chiama noi!

(Enrico Medi, servo di Dio)
Fonte: Donarsi  è l'unico guadagno! ,  card. Angelo Comastri, edizioni San Paolo 2010, pagine 28 e 29




Con queste accorate parole Enrico Medi, laico, servo di Dio, raccomandava ai preti di fare ciò che faceva il santo Curato d’Ars , il patrono dei parroci e dei preti di tutto il mondo.

Enrico Medi nato a Porto Recanati (MC) il 26 aprile 1911, morto a Roma il 26 maggio 1974 è stato un’esemplare figura di laico cristiano, impegnato a testimoniare con gioioso ardore, la propria fede nella vita e nella cultura. 


Buona giornata a tutti. :-)

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