mercoledì 18 dicembre 2013

La pecora nera -

C'era una volta una pecora diversa da tutte le altre.
Le pecore, si sa, sono bianche; lei invece era nera, nera come la pece. 
Quando passava per i campi tutti la deridevano, perché in un gregge tutto bianco spiccava come una macchia di inchiostro su un lenzuolo bianco, alcune dicevano : «Guarda una pecora nera! Che animale originale; chi crede mai di essere? »
Altre compagne pecore le gridavano dietro: «Pecora sbagliata, non sai che le pecore devono essere tutte uguali, tutte avvolte di bianca lana?» La pecora nera non ne poteva più, quelle parole erano come pietre e non riusciva a digerirle.
E così decise di uscire dal gregge e andarsene sui monti, da sola: almeno là avrebbe potuto brucare in pace e riposarsi all'ombra dei pini. Ma nemmeno in montagna trovò pace. ... «Che vivere è questo? Sempre da sola!» Una sera, vide lontano una grotta illuminata da una debole luce e disse : «Dormirò là dentro » e si mise a correre. Correva come se qualcuno la attirasse. Una voce appena fu entrata le domandò : «Chi sei?» rispose la pecora nera : «Sono una pecora che nessuno vuole: una pecora nera! Mi hanno buttata fuori dei gregge».
La voce continuò : «La stessa cosa è capitata a noi ! Anche per noi non c'era posto con gli altri nell'albergo. Abbiamo dovuto ripararci qui, io Giuseppe e mia moglie Maria. Proprio qui ci è nato un bel bambino. Eccolo!». La pecora nera era piena di gioia.
Prima di tutte le altre poteva vedere il piccolo Gesù e disse : «Avrà freddo; lasciate che mi metta vicino per riscaldarlo!». Maria e Giuseppe risposero con un sorriso. 

La pecora si avvicinò stretta stretta al bambino e lo accarezzò con la sua lana.
Gesù si svegliò e le bisbigliò nell'orecchio: «Proprio per questo sono venuto: per le pecore smarrite!». La pecora si mise a belare di felicità.




Il Natale dovrebbe essere legna che arde nel caminetto, profumo di pino e di vino, buone chiacchiere, bei ricordi e amicizie rinnovate. Ma...se questo manca basterà l'amore.

(Jesse O'Neill)


"Maria donna del pane. Per questo, nella notte del rifiuto, ha usato la mangiatoia come il canestro di una mensa. Quasi per anticipare con quel gesto profetico l'invito che Gesù, nella notte del tradimento, avrebbe rivolto al mondo intero: prendete e mangiatene tutti". 

- don Tonino Bello - 


A Natale si usa fare dei doni. Come cristiani abbiamo il dovere, di non fare doni, ma di trasformarci in dono. Far si che la nostra vita sia un dono senza riserve.
Perchè ciascuno di noi è debitore verso tutti gli altri.

- don Alessandro Pronzato -


"Caro Gesù, asciuga le lacrime segrete di tanta gente che non ha il coraggio di piangere davanti agli altri".

- don Tonino Bello - 


Dio, formatore della luce

Benedetto sei tu,
Signore nostro Dio, re del mondo,
che formi la luce e crei la notte,
che fai la pace e crei ogni cosa,
tutti ti lodano e tutti ti celebrano…

Tu che illumini la terra
E i suoi abitanti con misericordia,
e che nella tua bontà rinnovi sempre
ogni giorno l'opera della tua creazione…
Dio eterno, nella tua grande misericordia
Abbi compassione di noi,
Signore della nostra forza, 
roccia del nostro rifugio,
scudo della nostra salvezza,
nostra sola difesa.
Benedetto sei tu Signore, 
che crei la luce.

(Dalla Liturgia ebraica)



Buona giornata a tutti :-)

www.leggoerifletto.it









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