martedì 14 gennaio 2014

Il rimorso - Jorge Luis Borges -


Ho commesso il peggiore dei peccati
che un uomo possa commettere. 
Non sono stato felice. 
Che i ghiacciai dell'oblio
possano travolgermi e disperdermi, senza pietà.

I miei mi generarono per il gioco
rischioso e stupendo della vita,
per la terra, l’acqua, l’aria, il fuoco.
Li frodai. Non fui felice. 

Realizzata non fu la giovane loro volontà. 
La mia mente si applicò alle 
simmetriche ostinatezze
dell’arte che intreccia inezie.

Ereditai valore. Non fui valoroso.
Non mi abbandona, mi sta sempre a lato
l’ombra d’essere stato un disgraziato.

(Jorge Luis Borges)


Il bello dell'alzarsi al mattino
è che noi non siamo lasciati da soli
con il nostro niente,
con il nostro sentimento,
con il nostro stato d'animo,
con la nostra percezione.
Oggi siamo qui e il Signore
ci è venuto incontro in tanti modi
da quando abbiamo aperto gli occhi questa mattina:
dalla bellezza del reale che ci circonda
al volto degli amici...
Il Signore ricomincia la lotta contro il dualismo,
contro il nichilismo,
ogni mattina,
venendo incontro a noi:
non ci lascia soli.

Juliàn Carròn
da "Qualcosa dentro qualcosa"
- La Thuile - 27-31 ago 2005




Nel cammino della vita 
l'esperienza dell'amore
e soprattutto dell'essere amati 
sono la via maestra 
che permette di stare di fronte a se stessi con verità,
non scandalizzandosi della capacità
di fare il male
ma con il coraggio di ricominciare.

Papa Benedetto XVI, dal "Deus  Caritas Est"


"...Educa il cuore dell’altro 
solo chi è impegnato con il proprio cuore nell’esperienza...
così nasce in noi l’attitudine a riconoscere
il cuore dell’altro."

- Carlo Wolfsgruber - 
Rettore della Fondazione V. Grossman 
al Meeting di Rimini, 21 agosto 2012


Imparare ad accettarsi-. "...La professione mi possiede, la società mi possiede, il divertimento mi possiede, ma io non possiedo me stesso. E così mi imbarbarisco a poco a poco anche intimamente.
Le cose mi travolgono, sono soltanto una funzione nel loro grande trambusto.
Ma ecco che adesso Dio mi ha tratto fuori. Devo stare in silenzio. Devo aspettare.
Sono costretto a riflettere su me stesso, a sopportare la solitudine, a sopportare il dolore e ad accettarmi. Tutto questo è difficile.
Ma non potrebbe essere che Dio mi aspetta proprio in questo silenzio? Non potrebbe essere che adesso egli compie quanto sta scritto nella parabole della vite, e cioé che pota i rami che portano frutto, affinché ne porti ancora di più (Gv 15,2)?
Se imparo ad accettarmi in questi giorni di silenzio, se accetto di buon grado la sofferenza, perché il Signore con essa mi purifica, non sono diventato più ricco che se avessi guadagnato molto denaro? In me non è allora accaduto qualcosa che è più consistente e fruttifero delle cose che posso contare e calcolare?

(Card. Joseph Ratzinger)


Abbracciami Signore

Abbracciami Signore,
trafiggimi, consumami col fuoco della carità,
perché io sia in te e tu in me!
Cieli, terra, angeli, santi,
aiutatemi a lodare il Signore.
Spiriti infuocati, serafini,
voi che conoscete l’amore e la sua potenza,
venite in mio aiuto, perché languo d’amore.
Mia unica speranza!
Mia gloria, mio rifugio e mia gioia,
mio amato, dolcezza del mio cuore,
aurora felice dell’eternità,
luce splendente del mio paradiso interiore,
unico principe degno d’essere amato!
Quando mi chiamerai a te?
Quando mi trarrai a te
per essere con te un solo spirito?
O amato, amato del mio essere,
dolcezza della mia vita, esaudiscimi;
non guardare alla mia indegnità,
e la tua misericordia sia in me.

(San Pietro di Alcantara)

Buona giornata a tutti. :-)




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