giovedì 9 giugno 2016

Lo lago e la fontana

Il lago, limpido, e silenzioso, aveva trascorso anni, a rimirare la splendida fontana, che sorgeva, sulle sue rive, e a invidiare le belle forme, che creava, e i suoni che, ininterrottamente, produceva...
«Quant'è, piena, di vita! Quant'è, vivace!
Non riposa, mai: non è, mai, stanca! È, sempre, così, viva...
Quanto vorrei, essere una fontana!», pensava.
«Quanto vorrei, poter vivere, la sua vita: così, varia, e interessante!
Quante volte, ho udito la gente, meravigliarsi, ed entusiasmarsi, dei suoi giochi d'acqua!
Quando giungono, sulle mie rive, si limitano, a passarmi, davanti, in silenzio!
A volte, qualche coppia, se ne sta, lì, mano nella mano: non so, bene, perché...
Altri, seduti, sui prati, o su una panchina, fissano il paesaggio statico, e monotono, che offro!
Quanto vorrei, essere una fontana...
Ma, purtroppo, sono un lago e, neppure, dei più belli: non, particolarmente, profondo, né grande, né suggestivo!
Sono, così, insignificante!».

Da anni, la fontana osservava il lago, limpido, e silenzioso, e lo invidiava, immensamente...
«Quant'è, calmo!», pensava.
«Guardatelo: non cerca, di impressionare, nessuno!
Le sue acque, non corrono: non si agitano...
Non gli servono, acrobazie!
Io, invece, ho un bisogno compulsivo, dell'attenzione altrui...
Faccio, di tutto, per attirare la gente, ma sono, così, stanca!
Quant'è felice, invece, il lago!
La gente passeggia, sulle sue rive, senza che lui debba intrattenere, nessuno:
siede, sul prato,e si gode il placido sciabordio, delle sue piccole onde...
Un lago, non fatica: non pena!
Se io smettessi, di far tutti i miei giochi, chi verrebbe, più, a vedermi?
Niente, è più patetico, dello spettacolo, di una fontana, ferma, e muta...
Quanto vorrei, essere un lago, silenzioso, e placido!
Darei, qualunque cosa, per cambiare la mia sorte, con la sua, anche per poco!».

"Accettare, la propria vita, non significa, dire:
«Va, tutto, bene!»,
ma: «C'è, tutto!
C'è, già, tutto quello, che può rendermi, felice, e realizzato!»".





Si è fatto giorno? Quando si può dire che la notte è finita?

Un giorno un rabbino domandò ai suoi studenti: 

«Come si fa a dire che la notte è finita e il giorno sta ritornando?». 
Uno studente suggerì:
«Quando si può vedere chiaramente a una certa distanza che l'animale è un leone e non un leopardo».
«No» disse il rabbino. 
Un altro disse: 
«Quando si può dire che un albero produce fichi e non pesche». 
«No» disse il rabbino.
«E’ quando si può guardare il volto di un altro e vedere che quella donna, quell'uomo, è tua sorella, e tuo fratello.
Perché fino a quando non siete in grado di fare questo, non importa che ora del giorno sia, è ancora notte».


"Questo universo è come un oceano dall'equilibrio perfetto. 
Non puoi sollevare un'onda qui senza scavare un vuoto altrove. 
La somma totale d'energia dell'universo è identica da un capo all'altro. 
Se la prendi qui, la perdi altrove". 

- Swami Vivekánanda - 


"Non poter concepire un mondo senza limiti, non poter immaginare l'infinito, è questa la nostra infermità di fondo." 

- Eugène Ionesco - 




Buona giornata a tutti. :-)









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