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giovedì 8 settembre 2022

Purezza e spudoratezza - Card. Ravasi Gianfranco e Preghiera a Maria

Quanto dev'essere costato agli angeli / non prorompere in un canto / perché sapevano: in questa notte si genera la madre / di quell'Uno che presto apparirà! / Dove solitaria sorgeva la masseria di Gioacchino / percepivano, in quello spazio, addensarsi la purità. / Ma a nessuno di loro fu dato di scender laggiù.
Se guardate sul calendario, troverete l'indicazione: «Natività della Beata Vergine Maria» (almeno fino a quando non si leverà qualche esagitato a gridare allo scandalo di una simile "imposizione" confessionale!).
Ho pensato di evocare quell'evento, celebrato in uno degli apocrifi più popolari, il cosiddetto Protovangelo di Giacomo, con l'avvio (un po' semplificato) della lirica Nascita di Maria di un poeta da me molto amato, l'austriaco Rainer Maria Rilke (1875-1926). Egli immagina quella nascita immersa in una notte, per creare un parallelo con quella di suo Figlio, Gesù.
C'è, però, una differenza: gli angeli non vengono inviati a intonare il Gloria, come nella nascita di Cristo. Essi conoscono Maria e il suo destino futuro di «madre di quell'Uno che presto apparirà», fremono e contemplano solo dall'alto questo evento. Nei versi di Rilke c'è un'espressione suggestiva per descrivere la dimensione profonda di ciò che avviene nello spazio modesto della «masseria di Gioacchino», padre della Vergine: «addensarsi la purità».
In Maria si ha l'umanità rinnovata, libera da un'altra densità tenebrosa, quella del peccato. Ora, invece, a creare un gorgo di luce è la «purità», una parola ai nostri giorni obsoleta, anche nelle sue varianti, «castità», «purezza», «innocenza». A tenere banco sui giornali è, invece, la sfrontatezza, la spudoratezza, la volgarità. Sarà ancora possibile far capire che c'è una purezza che non è sinonimo di frigidità ma di limpidità, di virtù, di bellezza, di donazione?

- Card. Ravasi Gianfranco -
 [da Avvenire del 8 settembre 2011]


Madonna dell'umilta', 1440, Beato Angelico

Preeghiera a Maria

Ave Maria, Donna povera e umile,
benedetta dall’Altissimo!
Vergine della speranza, profezia dei tempi nuovi,
noi ci associamo al tuo cantico di lode
per celebrare le misericordie del Signore,
per annunciare la venuta del Regno di Dio
e la piena liberazione dell’uomo. 
Ave Maria, umile serva del Signore,
gloriosa Madre di Cristo!
Vergine fedele, dimora santa del Verbo,
insegnaci a perseverare nell’ascolto della Parola,
a essere docili alla voce dello Spirito,
attenti ai suoi appelli nell’intimità della coscienza
e alle sue manifestazioni negli avvenimenti della storia. 
Ave Maria, Donna del dolore,
Madre dei viventi!
Vergine sposa presso la Croce, Eva novella,
sii nostra guida sulle strade del mondo,
insegnaci a vivere e a diffondere l’amore di Cristo,
a portare con umiltà la nostra croce
e stare con te presso la croce di Cristo
– presso i deboli, i sofferenti, gli emarginati, i poveri
ed a conoscere nel loro volto il volto di Cristo.
Ave Maria, Donna della fede,
prima dei discepoli!
Vergine Madre della Chiesa,
aiutaci a rendere sempre ragione
della speranza che è in noi,
confidando nella bontà dell’uomo
creato da Dio a sua immagine
e nell’ amore del Padre.
Insegnaci a rinnovare il mondo dal di dentro:
nella profondità del silenzio e dell’orazione,
nella gioia dell’amore fraterno,
nella fecondità insostituibile della Croce.
Santa Maria, Madre dei credenti,
prega per noi.
 
Preghiera di papa Benedetto XVI alla Veglia di Preghiera 
per la Beatificazione di Giovanni Paolo II al Circo Massimo

Auguri di Buon Compleanno a Gabriele 💗

Buona giornata a tutti :-)

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domenica 11 settembre 2016

11 Settembre 2016 - Per non dimenticare! Noi non dimentichiamo


11 settembre 
«Colpito dall'incredibile orrore degli inumani attacchi terroristici compiuti oggi contro persone innocenti in differenti parti degli Stati Uniti mi urge esprimere a lei e ai suoi concittadini il mio profondo dolore e la mia vicinanza, nella preghiera, alla Nazione in questo oscuro e tragico momento.
Raccomandando le vittime all’eterna misericordia di Dio Onnipotente imploro la sua forza su quanti sono impegnati nelle operazioni di soccorso e nelle cure ai sopravvissuti.
Prego Dio di sostenere lei e il popolo americano in questa ora di sofferenza e di prova»

- Papa Giovanni Paolo II, santo
(Telegramma al Presidente degli Stati Uniti d’America, George W. Bush)




12 settembre
«Non posso iniziare questa Udienza senza esprimere profondo dolore per gli attacchi terroristici che nella giornata di ieri hanno insanguinato l’America, causando migliaia di vittime e numerosissimi feriti. 
Al Presidente degli Stati Uniti e a tutti i cittadini americani porgo l’espressione del mio più vivo cordoglio. Dinanzi ad eventi di così inqualificabile orrore non si può non rimanere profondamente turbati.
Mi unisco a quanti in queste ore hanno espresso la loro indignata condanna, riaffermando con vigore che mai le vie della violenza conducono a vere soluzioni dei problemi dell’umanità. Ieri è stato un giorno buio nella storia dell’umanità, un terribile affronto alla dignità dell’uomo. Appena appresa la notizia, ho seguito con intensa partecipazione l’evolversi della situazione, elevando al Signore la mia accorata preghiera. Come possono verificarsi episodi di così selvaggia efferatezza? Il cuore dell’uomo è un abisso da cui emergono a volte disegni di inaudita ferocia, capaci in un attimo di sconvolgere la vita serena e operosa di un popolo. La fede ci viene incontro in questi momenti in cui ogni commento appare inadeguato. La parola di Cristo è la sola che possa dare una risposta agli interrogativi che si agitano nel nostro animo. Se anche la forza delle tenebre sembra prevalere, il credente sa che il male e la morte non hanno l’ultima parola. Qui poggia la speranza cristiana; qui si alimenta, in questo momento, la nostra orante fiducia.
Con partecipe affetto, mi rivolgo all’amato popolo degli Stati Uniti in quest’ora di angoscia e di sgomento, in cui viene messo a dura prova il coraggio di tanti uomini e donne di buona volontà. In maniera speciale abbraccio i familiari dei morti e dei feriti e assicuro loro la mia spirituale vicinanza. Affido alla misericordia dell’Altissimo le inermi vittime di questa tragedia, per le quali ho celebrato stamani la Santa Messa, implorando per loro il riposo eterno. Dio infonda coraggio ai superstiti, assecondi con il suo aiuto l’opera benemerita dei soccorritori e dei tanti volontari, che in queste ore spendono ogni loro energia per far fronte a così drammatica emergenza.
Invito anche voi, carissimi Fratelli e Sorelle, a unirvi alla mia preghiera. Imploriamo il Signore perché non prevalga la spirale dell’odio e della violenza. La Vergine Santissima, Madre di misericordia, susciti nei cuori di tutti pensieri di saggezza e propositi di pace.
Oggi, partecipo sentitamente al dolore del popolo americano sottoposto ieri al disumano attacco terroristico nel quale hanno perso la vita migliaia di esseri umani innocenti e che ha causato inesprimibile dolore nel cuore di tutti gli uomini e di tutte le donne di buona volontà. 
Quanto è accaduto ieri è stato un giorno buio della nostra storia, un’offesa spaventosa alla pace, un assalto terribile contro la dignità umana. 
Invito tutti voi a unirvi a me nell’affidare le vittime di questa tragedia all’amore eterno di Dio Onnipotente. 
Imploriamo il suo conforto ai feriti, alle famiglie coinvolte e a quanti hanno fatto tutto il possibile per soccorrere i sopravvissuti e per aiutare le persone colpite. 
Chiedo a Dio di concedere al popolo americano la forza e il coraggio di cui ha bisogno in questo momento di dolore e di prova»

- Papa Giovanni Paolo II, santo
(Udienza generale in Piazza San Pietro, 12 settembre 2001)



O Dio dell’amore, della compassione e della riconciliazione,
rivolgi il Tuo sguardo su di noi, popolo di molte fedi e tradizioni diverse,
che siamo riuniti oggi in questo luogo,
scenario di incredibile violenza e dolore.
Ti chiediamo nella Tua bontà
di concedere luce e pace eterna
a tutti coloro che sono morti in questo luogo—
i primi eroici soccorritori:
i nostri vigili del fuoco, agenti di polizia,
addetti ai servizi di emergenza 

e personale della Capitaneria di Porto,
insieme a tutti gli uomini e le donne innocenti,
vittime di questa tragedia
solo perché il loro lavoro e il loro servizio
li ha portati qui l’11 settembre 2001.
Ti chiediamo, nella Tua compassione
di portare la guarigione a coloro i quali,
a causa della loro presenza qui in quel giorno,
soffrono per le lesioni e la malattia.
Guarisci, anche la sofferenza delle famiglie ancora in lutto
e di quanti hanno perso persone care in questa tragedia.
Concedi loro la forza di continuare a vivere 

con coraggio e speranza.
Ricordiamo anche coloro
che hanno trovato la morte, 

i feriti e quanti hanno perso i loro cari
in quello stesso giorno al Pentagono 

e a Shanksville, in Pennsylvania.
I nostri cuori si uniscono ai loro
mentre la nostra preghiera abbraccia 

il loro dolore e la loro sofferenza.
Dio della pace, porta la Tua pace nel nostro mondo violento:
pace nei cuori di tutti gli uomini e le donne
e pace tra le Nazioni della terra.
Volgi verso il Tuo cammino di amore
coloro che hanno il cuore e la mente
consumati dall’odio.
Dio della comprensione,
sopraffatti dalla dimensione immane di questa tragedia,
cerchiamo la Tua luce e la Tua guida
mentre siamo davanti ad eventi così tremendi.
Concedi a coloro le cui vite sono state risparmiate
di poter vivere in modo che le vite perdute qui
non siano state perdute in vano.
Confortaci e consolaci,
rafforzaci nella speranza
e concedici la saggezza e il coraggio
di lavorare instancabilmente per un mondo
in cui pace e amore autentici regnino
tra le Nazioni e nei cuori di tutti.

- Papa Benedetto XVI -

11 settembre 2001-11 settembre 2015. 
La preghiera di Benedetto XVI a Ground Zero


Papa Giovanni Paolo II nel 1986 ad Assisi disse: «Forse mai come ora nella storia dell’umanità è divenuto a tutti evidente il legame intrinseco tra un atteggiamento autenticamente religioso e il grande bene della pace». 
È un’affermazione ancora più attuale oggi che nel 1986. 
La logica del conflitto, prevalente negli ultimi dieci anni, ha fallito. 
È l’ora di una svolta. 
La costruzione della pace è più realista delle “promesse” di quelli che credono nella guerra. 



Grazie ai passeggeri del volo 93, veri eroi che si sacrificarono facendo schiantare l'aereo in un campo vuoto poco fuori Shanksville (Pennsylvania), piccolo centro abitato a 240 chilometri a nord di Washington. Si ritiene che il bersaglio dei dirottatori potesse essere il Campidoglio o la Casa Bianca. 


Buona giornata a tutti. :-)