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mercoledì 2 novembre 2022

L'Angelo Custode - Abate Zaverio Peyron

Che il demonio cerchi sempre e in tutti i modi di farci del male ce lo dice chiaramente l’Apostolo Pietro:
"Fratelli, siate sobri e vigilate perché il demonio, vostro avversario, come leone feroce, gira sempre attorno a voi, cercando di divorarvi".
Ben lo sapevano i Santi che in modi straordinari sentirono gli effetti del suo odio e chi riceveva battiture tali da divenire incapace di muoversi come S. Veronica Giuliani, chi era gettato duramente a terra da rompersi i denti come S. Gaspare del Bufalo, chi si sentiva strangolare da non poter più né parlare, né respirare come la Ven. Ganori Mora, chi divenne ossesso come il Ven. Clausi.
Il Santo Curato d’Ars, mentre stava coricato, ebbe il letto bruciato con grave pericolo per la sua vita. Don Bosco passava notti insonni per le lotte spaventose che doveva sostenere. Il Padre Mistrilli, missionario e martire nel Giappone, sul punto di partire per la sua missione fu minacciato dal demonio che sempre gli sarebbe stato attorno per perseguitarlo e lo fece effettivamente.

Quello che fece con i Santi, vorrebbe farlo con tutti e guai a noi se Dio non ci avesse dato un angelo per custodirci e parare i colpi del demonio.
Invochiamo l’aiuto dell’angelo custode che ci custodisca, specialmente per non cadere nel peccato mortale, perché questo sarebbe il massimo dei mali che può farci il demonio.

Si dice: reggere una persona quando la si sostiene, se questa per debolezza di gambe non può star su e non può continuare il suo cammino. Questo è appunto quello che fa spiritualmente l’angelo custode affinché perseveriamo nel bene. Quando il demonio non può farci cadere nel male, tenta almeno di impedirci di fare il bene o continuare nei nostri buoni propositi dandoci una stanchezza spirituale o paure sconfortanti affinché noi restiamo scoraggiati, avviliti, accasciati dalla malinconia e quindi ci arrestiamo nel bene.
Purtroppo quanti furono e sono vittima dello scoraggiamento! Si sono viste persone religiose lasciare la loro vocazione, peccatori convertiti abbandonare le buone risoluzioni prese, fondatori di opere religiose arrestarsi dinanzi alle difficoltà e rinunciare all’impresa ecc.

La causa di tutto questo è lo scoraggiamento che non viene mai da Dio, ma sempre dal demonio.
Ecco dunque l’opera provvidenziale dell’angelo custode di "reggere", cioè sostenere chi sta per cadere, infondendo coraggio, pazienza nelle contraddizioni, fiducia nella Provvidenza di Dio.

Specialmente in punto di morte, quando ai mali del corpo si aggiungono le pene dello spirito, l’angelo custode usa tutta la sua carità per essere di conforto e consolazione per l’anima angustiata.

(Abate Zaverio Peyron)

  L'Annunciazione
  (realizzato tra il 1432 ed il 1434)
  Beato Angelico
 
L'artista ne dipinse più versioni tra cui quella conservata al Museo Diocesano di Cortona.
e quella conservata al Museo del Prado di Madrid.
Il dipinto illustra la scena del Nuovo Testamento in cui l'arcangelo Gabriele comunica alla Vergine Maria che è stata scelta per concepire il figlio di Dio.
La Vergine sta leggendo la Bibbia in una loggia arcata quando arriva il giovane arcangelo.
Maria incrocia le mani sul petto in segno di sottomissione mentre lo Spirito Santo si libra su di lei sotto forma di colomba.
Sullo sfondo Beato Angelico dipinge Adamo ed Eva che vengono cacciati, da un angelo, dall'Eden.


Gli angeli appaiono talvolta con un fuoco tra i capelli (ad esempio, Gabriele nell'Annunciazione del Beato Angelico nel Convento di S. Marco a Firenze e Michele nel polittico del Sassetta nel Museo Diocesano di Cortona), che simboleggia il fuoco, luminoso e puro come quello dello Spirito Santo. Gli angeli, infatti, sono esseri di luce, sfavillanti, secondo la concezione dei Padri della Chiesa, e non si può attribuire ad essi la più piccola proprietà materiale. Un altro elemento simbolico a volte presente è quello dell'occhio divino che vede tutto raffigurato candidamente sulle piume di pavone dipinte sulle ali di alcuni angeli (ad esempio, nell'Annunciazione di Filippo Lippi nella National Gallery di Londra). Lo stesso pavone, tra l'altro, veniva considerato simbolo di immortalità, perché si riteneva che le sue carni non andassero in putrefazione, ed era quindi adatto per rendere l'idea dell'eternità oltre che dell'onniscienza divina.

L'Annunciazione di San Gallo è un dipinto a olio su tavola (185x174,5 cm) di Andrea del Sarto, databile al 1513-1514 circa e conservato nella Galleria Palatina di Firenze.



Illumina ... 

Per comprendere quanto sia importante per noi questo primo incarico di illuminarci, basta considerare: 1) perché ci illumina, 2) su che cosa ci illumina, 3) come ci illumina.

Perché ci illumina:

a. perché la nostra mente è nata nell’ignoranza ed ottenebrata dal peccato originale, quindi soggetta a molti errori;

b. perché il demonio non dorme, ma è sempre attorno a noi per tentarci al male: cominciando da Adamo ed Eva fino ai nostri giorni, infinito è il numero dei caduti nella sua schiavitù.

Come si vede, l’opera dell’angelo custode di illuminarci non potrebbe essere più utile, né più provvidenziale. Riconosciamo dunque il dono prezioso che ci fa Dio dandoci l’angelo custode, maestro infallibile ed illuminato e restiamo prudenti e vigilanti sotto la sua guida, prudenti per udire solo la sua voce, vigilanti per invocarlo sovente.

Su che cosa ci illumina – L’angelo custode ci illumina su tutto quello che può essere di gloria a Dio e di bene delle anime nostre. Oltre episodi descritti nella Bibbia, sappiamo che molti santi, S. Ildegarda, S. Geltrude, S. Brigida, S. Francesco d’Assisi e altri santi ebbero dall’angelo custode cognizioni altissime di mistica e perfezione.
Invochiamolo e potremo essere illuminati sulla fede, sulle virtù, sui pericoli ed inganni del demonio e su qualunque altra notizia che sia utile per noi.
Se con tanto maestro il mondo è così poco illuminato è perché il mondo né pensa né stima né invoca l’angelo custode.

Come ci illumina – Sebbene molte volte l’angelo abbia parlato con voce sensibile, come fece con Maria SS., con il profeta Daniele, con Zaccaria, con le pie donne al Sepolcro di Gesù, con S. Francesca Romana, ecc., di regola insegna con dolci inviti, taciti stimoli che sono altrettante voci del cuore. Egli risveglia nella sopita memoria le alte cose di Dio e ne fa conoscere l’importanza. La voce dell’angelo non è voce umana e sonora che tutti possano udire, ma voce angelica, cioè soprannaturale e quindi è necessaria una speciale grazia per udirla. Tutti, se vogliono, possono averla questa grazia, ma bisogna meritarla con la nostra corrispondenza e preghiera.

Il pellegrino che viaggia in luoghi pericolosi e sconosciuti, non solo deve essere illuminato sulla retta via da scegliere, ma è importante che sia custodito dai nemici della strada, sia sorretto se per la stanchezza viene meno e finalmente sia governato sul suo modo di viaggiare se è persona imprudente o inesperta.
Questo pellegrino che ha bisogno di essere custodito, sorretto e governato siamo noi e a tutto questo pensa il nostro angelo custode.
Il suo ufficio è quello di: custodirci, sorreggerci, governarci.

(Abate Zaverio Peyron)



"Deposizione dalla Croce"
  ( realizzato tra il 1432 ed il 1434)
  Beato Angelico.
Museo Nazionale di San Marco, Firenze, Italy


Beato Angelico dipinse questa pala d'altare su un singolo pannello per la Cappella Strozzi, nella Chiesa di Santa Trinita di Firenze.
Al centro è raffigurato Cristo sorretto da alcune persone.
Maria Maddalena tiene teneramente i piedi di Cristo e rappresenta il pentimento umano.
La figura con il cappello rosso a destra tiene i chiodi presi dalla croce e la corona di spine che sono il simbolo della passione e del sacrificio.
Maria, con il vestito scuro, congiunge le mani in un gesto tradizionale di dolore, ripetuto dalla donna che sta alla sua sinistra. Nelle finestre di destra e di sinistra angeli con le ali osservano tutta la scena.


 Gli angeli, a partire dal V secolo, vengono raffigurati con le ali per rendere l'idea della loro velocità e della loro natura aerea. Benchè asessuati, hanno un aspetto tendenzialmente femminile; sono adolescenti o addirittura fanciulle e generalmente portano vesti ampie e sciolte. Nella pittura rinascimentale hanno quasi sempre l'aureola. I tipici angeli dell'età barocca sono bambini alati, non dissimili dagli amorini dei contemporanei soggetti profani. Tra gli angeli preferiti dagli artisti ci sono i tre arcangeli principali. Per le religioni del Libro, S. Michele è l'arcangelo per eccellenza. Viene raffigurato mentre combatte e prevale sul drago, simbolo del male (Satana). Gabriele divide con lui la funzione di guardiano delle chiese, impedendone l'ingresso al demonio, ma il suo compito principale è di annunziatore del verbo, simboleggiato da una lanterna illuminata e da uno specchio su cui sono scritti gli ordini divini, dal bastone del messaggero, dallo scettro o dal giglio, emblemi di regalità e purezza che egli offre alla Vergine. Raffaele viene raffigurato spesso vestito da pellegrino con il bastone da viaggio, la borraccia e il tascapane, ma anche con il vaso della medicina, emblema medico.

Andrea del Sarto, ANNUNCIAZIONE - 1528 -  Palazzo Pitti (Firenze)

Buona giornata a tutti :-)




 

sabato 14 ottobre 2017

... che sei il mio custode... - Abate Zaverio Peyron

Il trovare un vero amico che ci aiuti e sia tutto dedicato a noi con amore, con costanza e con disinteresse è cosa ben difficile. Non è così dell’angelo custode, un vero amico sicuro, fedele, unico nel suo genere, che ci accompagna per comando divino, con amore e senza apparire.


Per comando divino – Se abbiamo un angelo al nostro fianco per assisterci non è per condiscendenza sua o nostra volontà, ma per decreto di Dio.
Nei Salmi è scritto: "Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi. Sulle loro mani ti porteranno perché non inciampi nella pietra il tuo piede" (Salmo 91, 11).
Quanto dobbiamo ringraziare il buon Dio di questo comando! Se l’assistenza angelica fosse solo effetto dell’amore degli angeli, saremmo certi di averli ancora con noi, dopo tanti rifiuti che abbiamo dato alle loro buone ispirazioni? Stanchi di noi forse ci avrebbero già abbandonati. Se fossimo noi che con le nostre suppliche li avessimo chiamati a custodirci, saremmo certi di essere esauditi?… di averli sempre?… almeno nei momenti più critici?… Ma, dato che ciò risponde ad una disposizione di Dio, noi siamo invece certi che tutti abbiamo un angelo custode indipendentemente dalla nostra santità, l’abbiamo sempre, dalla nascita alla morte. L’assistenza è perfetta perché l’angelo è creatura perfetta che ubbidisce a Dio senza debolezze, ritardi, infedeltà.



Con amore – Gli angeli custodi ci vogliono bene:
1) per rispetto a Dio perché, amando Dio, amano quelli che a Lui appartengono;
2) per rispetto a noi perché siamo i loro fratelli destinati a prendere il posto degli angeli ribelli e scacciati e quindi facciamo parte della loro famiglia celeste;
3) perché noi siamo infelici e sofferenti e quindi degni di aiuto: siamo quindi occasione a loro di esercitare lo spirito di carità a cui si informano tutti gli eletti.
La custodia degli angeli è tutta amorosa e fatta con gioia, con fervore, con soavità.



Senza apparire – Anche se molte volte nella Sacra Scrittura e nelle vite dei Santi leggiamo di apparizioni di angeli, ordinariamente però gli angeli operano invisibilmente: sia perché tale è la loro natura spirituale, sia perché la loro manifestazione non è necessaria, sia infine per dare a noi una grande lezione di umiltà e disinteresse operando di nascosto per amor di Dio.

(continua)
- Abate Zaverio Peyron -


Il mio angelo custode non è nient'altro che espressione del fatto ch'io sono conosciuto, amato e seguito in maniera del tutto personale da Dio, è il pensiero d'amore che Dio nutre per me, che mi circonda e mi guida in ogni istante. 

- Papa Benedetto XVI - 



« Gli angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio » (Mt 18,10)

Ti rendo grazie perché mi hai dato di vivere,
di conoscerti e di adorarti, mio Dio.
Poiché «questa è la vita eterna: che conoscano te,
l'unico vero Dio» (Gv 17,3), creatore e autore di tutto,
non generato, non creato, senza principio, uno,
e il Figlio tuo, generato da te,
e lo Spirito Santissimo, che procede da te,
unità trina, degna di ogni lode...
C'è forse tra gli angeli, gli arcangeli,
le dominazioni, i cherubini e i serafini
e tutte le altre schiere celesti,
una gloria o una luce d'immortalità,
una gioia, uno splendore di vita immateriale,
se non la luce unica della Santissima Trinità? ...
Cita un essere, incorporeo o corporeo:
troverai che tutto è stato fatto da Dio.
Se ti parlano di un essere qualunque, tra quelli del cielo,
quelli della terra o degli abissi,
anche per loro, per tutti, c'è soltanto una vita, una gloria,
un desiderio e un regno,
un'unica ricchezza, gioia, corona, vittoria, pace
e ogni altro splendore che possa esistere:
la conoscenza del Principio e della Causa
da cui tutto proviene, da cui tutto trae origine.
Là si trova colui che mantiene le cose lassù e le cose quaggiù,
là si trova colui che mette in ordine tutti gli esseri spirituali,
là si trova colui che regna su tutti gli esseri visibili...
Hanno accresciuto la propria conoscenza e raddoppiato il timore
vedendo Satana cadere
e i suoi compagni travolti dalla presunzione.
Coloro che sono caduti, schiavi della loro superbia,
hanno dimenticato tutto questo;
mentre tutti coloro che ne hanno custodito la conoscenza,
trasportati dal timore e dall'amore,
si sono legati al loro Signore.
E così il riconoscimento della sua signoria
produceva anche una crescita del loro amore
perché essi vedevano meglio e con più chiarezza
lo splendore folgorante della Trinità.

- Simeone il Nuovo Teologo -


Buona giornata a tutti. :-)





giovedì 20 ottobre 2016

Angelo di Dio... – Abate Zaverio Peyron

Dio non solo ha popolato tutto il mondo visibile che noi conosciamo di uomini, animali, piante, minerali, ecc., ma ancora di una moltitudine immensa di altre creature superiori a noi, spirituali e intelligenti che abbelliscono il Paradiso e adorano Dio attorno al suo trono e lo lodano continuamente. 
Una parte di questi spiriti angelici sono destinati alla custodia della Chiesa, delle famiglie e degli individui in particolare e perciò vengono detti angeli custodi. 
L’uomo con la sua mente limitata e ignorante delle cose celesti, non potrà mai comprendere adeguatamente la dignità, la bellezza, le qualità del suo angelo custode e quindi non potrà mai tributargli l’ossequio che si merita.
Gli angeli sono: nobilissimi, intelligentissimi, potentissimi.



Nobilissimi – Gli angeli custodi sono nobilissimi per creazione perché destinati ad essere i principi della Corte celeste e gli ambasciatori della volontà di Dio che li arricchì di doni degni di una tale posizione. 
Sono nobilissimi per gloria, perché nella lotta con Lucifero e i suoi seguaci ne uscirono vittoriosi e quindi hanno una ricompensa che li fa rifulgere di onori speciali. 
Nobilissimi rispetto a noi: perché qualunque dignità di questo mondo non può stare a paragone di quella angelica.


Intelligentissimi – Gli angeli custodi, essendo esseri essenzialmente spirituali, sono perfettamente intelligenti: illuminati direttamente da Dio vedono di ogni cosa la sua natura ed essenza, senza bisogno di ragionamenti ed istruzioni altrui. Non avendo bisogno dei sensi esterni, come ha bisogno l’uomo, per apprendere, non sono soggetti a tutte quelle illusioni in cui cadono gli uomini. Essi conoscono quindi con chiarezza e senza pericoli di errore la volontà di Dio e il nostro bene, la malizia del demonio e tutti i suoi inganni, tutte le verità di Fede, ogni rimedio ai mali fisici e morali, ogni causa ed effetto di questa terra. Mentre la loro intelligenza è perfetta, la loro volontà è tutta santa ed indirizzata al conseguimento della nostra felicità eterna. 
Fortunato colui che, quale docile Tobia, si lascia dirigere dal suo angelo custode! 
Costui non avrà mai a rimpiangere di essersi ingannato, ma, come Tobia, finirà il suo pellegrinaggio qui sulla terra benedicendo Iddio e ringraziando "il suo Arcangelo Raffaele".


Potentissimi – I nostri angeli custodi, operando sempre in piena conformità agli ordini di Dio, sono forti della stessa forza di Dio a cui nulla può resistere.
Vuoi conoscere, dice S. Tommaso di Villanova (1488-1555), la potenza dell’angelo?
Un solo angelo che Dio aveva dato al popolo ebraico per condurlo alla terra promessa uccise tutti i primogeniti d’Egitto in una sola notte, asciugò il mare, sommerse i cocchi e l’esercito del Faraone.
Un angelo tanto può chiudere la bocca a leoni affamati per salvare Daniele, quanto impedire alla fornace ardente di Nabucodonosor di bruciare Sidrac, Misach e Abdenago.
Alla voce dell’angelo un giorno tutte le tombe si scoperchieranno e resusciteranno i morti.
Nulla può superare la forza dell’angelo perché Dio combatte con esso.
Ben diversa invece è la forza dei demoni perché sono angeli decaduti e quindi, se sono pieni di odio e di malizia, hanno però perduta la loro originaria intelligenza e forza: sono come cani arrabbiati con la museruola e attaccati alla catena, che non possono fare se non quello che Dio permette e non possono nuocere se non a chi è imprudente.
Un solo angelo è più forte di qualunque legione di demoni. 
Lo sperimentò molte volte S. Francesca Romana, assediata sovente da orribili demoni che le comparivano urlanti, di statura gigantesca e con continue minacce di ucciderla: bastava che il suo angelo custode, che sovente le compariva sotto forma di piccolo fanciullo dai capelli dorati, muovesse un solo capello, perché tutti quegli orribili demoni fuggissero spaventati.

- Abate Zaverio Peyron -
da: Angelo di Dio 


Il trovare un vero amico che ci aiuti e sia tutto dedicato a noi con amore, con costanza e con disinteresse è cosa ben difficile. 
Non è così dell’angelo custode, un vero amico sicuro, fedele, unico nel suo genere, che ci accompagna per comando divino, con amore e senza apparire.


Per comando divino – Se abbiamo un angelo al nostro fianco per assisterci non è per condiscendenza sua o nostra volontà, ma per decreto di Dio.
Nei Salmi è scritto: "Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi. Sulle loro mani ti porteranno perché non inciampi nella pietra il tuo piede" (Salmo 91, 11).
Quanto dobbiamo ringraziare il buon Dio di questo comando! Se l’assistenza angelica fosse solo effetto dell’amore degli angeli, saremmo certi di averli ancora con noi, dopo tanti rifiuti che abbiamo dato alle loro buone ispirazioni? 

Stanchi di noi forse ci avrebbero già abbandonati. 
Se fossimo noi che con le nostre suppliche li avessimo chiamati a custodirci, saremmo certi di essere esauditi?… di averli sempre?… almeno nei momenti più critici?… 
Ma, dato che ciò risponde ad una disposizione di Dio, noi siamo invece certi che tutti abbiamo un angelo custode indipendentemente dalla nostra santità, l’abbiamo sempre, dalla nascita alla morte. 
L’assistenza è perfetta perché l’angelo è creatura perfetta che ubbidisce a Dio senza debolezze, ritardi, infedeltà.


Con amore – Gli angeli custodi ci vogliono bene:
1) per rispetto a Dio perché, amando Dio, amano quelli che a Lui appartengono;
2) per rispetto a noi perché siamo i loro fratelli destinati a prendere il posto degli angeli ribelli e scacciati e quindi facciamo parte della loro famiglia celeste;
3) perché noi siamo infelici e sofferenti e quindi degni di aiuto: siamo quindi occasione a loro di esercitare lo spirito di carità a cui si informano tutti gli eletti.
La custodia degli angeli è tutta amorosa e fatta con gioia, con fervore, con soavità.



Senza apparire – Anche se molte volte nella Sacra Scrittura e nelle vite dei Santi leggiamo di apparizioni di angeli, ordinariamente però gli angeli operano invisibilmente: sia perché tale è la loro natura spirituale, sia perché la loro manifestazione non è necessaria, sia infine per dare a noi una grande lezione di umiltà e disinteresse operando di nascosto per amor di Dio.

- Abate Zaverio Peyron -
da: Angelo di Dio 

(continua)


Tratto da un opuscolo dell'Abate Zaverio Peyron di Torino (1862-1944), nella vita ebbe fama di santo e si dice che per tutta la sua vita fu in contatto con il suo angelo custode.  Sono pagine che, benché pubblicate nel 1923, sono sempre attuali e scritte in modo semplice e chiaro; l’opuscolo è stato pubblicato con l’Imprimatur della Curia di Torino.


Chi sono gli angeli?

Sant'Agostino dice a loro riguardo: « "Angelus" officii nomen est, [...] non naturae. Quaeris nomen huius naturae, spiritus est; quaeris officium, angelus est: ex eo quod est, spiritus est, ex eo quod agit, angelus – La parola "angelo" designa l'ufficio, non la natura. Se si chiede il nome di questa natura, si risponde che è spirito; se si chiede l'ufficio, si risponde che è angelo: è spirito per quello che è, mentre per quello che compie è angelo».
In tutto il loro essere, gli angeli sono servitori e messaggeri di Dio.
Per il fatto che «vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli» (Mt 18,10), essi sono « potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola » (Sal 103,20).
(Catechismo della Chiesa Cattolica, n° 329)


Buona giornata a tutti :-)




martedì 15 novembre 2011

... governa me che ti fui affidato dalla Pietà Celeste.- Abate Zaverio Peyron

In noi abbiamo un cuore che facilmente si affeziona e desidera quello che non è bene.
Abbiamo cinque sensi che, se non governati e mortificati, facilmente rovinano quella grazia di Dio che Gesù Cristo ci acquistò con tanta fatica e dolori.
Che cosa fa l’angelo custode?
Egli è destinato a governare questo nostro cuore, perché ami solo quello che è veramente amabile, governa i nostri sensi perché non abbiano a ricevere danni da tanti scandali che sono nel mondo.
Può accadere che le sue buone ispirazioni non siano ascoltate e allora ci governa con la correzione, come capitò a S. Francesca Romana che ricevette uno schiaffo dal suo angelo per non essersi mortificata, a tempo debito, su certi pensieri e discorsi.
Certi contrattempi, per noi anche gravi, non sono che causati dall’angelo custode per non lasciarci inoltrare su una via che sarebbe stata nociva per noi.
(fine)
(Abate Zaverio Peyron)
1) http://leggoerifletto.blogspot.com/2011/10/angelo-di-dio-abate-zaverio-peyron.html
2)http://leggoerifletto.blogspot.com/2011/10/che-sei-il-mio-custode-abate-zaverio.html
3) http://leggoerifletto.blogspot.com/2011/10/illumina-abate-zaverio-peyron.html
4) http://leggoerifletto.blogspot.com/2011/11/custodisci-reggi-abate-zaverio-peyron.html


Prima domenica di ottobre, la Chiesa celebra gli angeli custodi e il Papa ai fedeli radunati in piazza San Pietro spiega che esistono gli angeli, e che un angelo custode accompagna ogni uomo dalla nascita alla morte, perché Dio ama ogni persona nella sua unicità e la protegge incessantemente. "Cari amici - dice - il Signore è sempre vicino e operante nella storia dell'umanità, e ci accompagna anche con la singolare presenza dei suoi Angeli, che oggi la Chiesa venera quali "Custodi", cioè ministri della divina premura per ogni uomo. Dall'inizio fino all'ora della morte - aggiunge - la vita umana è circondata dalla loro incessante protezione. E gli Angeli fanno corona alla Madonna, alleata dell'umanità nella lotta affinché sia sconfitto il male e si riveli, in pienezza, la bontà di Dio".
La Bibbia ne parla poco ma Gesù li cita spesso, e gli angeli sono invocati dai cristiani già dai primi tempi del cristianesimo. Il concetto di angelo custode è sorto nel cristianesimo attorno al V secolo, ma l'idea di uno spirito inviato dalla divinità a sorvegliare su ogni singolo essere umano era presente già nella filosofia greca.
Giovanni Paolo II, che nel suo libro «Alzatevi, andiamo» raccontava come fin da bambino si sia affidato all'angelo custode, recitando la preghiera tradizionale con fiducia e certo della protezione del suo angelo custode, nel 1986 dedicò alcune udienze generali a spiegare ai fedeli chi siano gli angeli.
Benedetto XVI, quando durante le vacanze in Val d'Aosta del 2009 cadde fratturandosi un polso, commentò: "Purtroppo il mio angelo custode non ha impedito il mio infortunio, certamente per ordine superiore; forse il Signore voleva insegnarmi più pazienza e più umiltà per darmi più tempo per la preghiera e la meditazione".
Padre Alessio un giorno si avvicinò a Padre Pio con delle lettere in mano per chiedergli delle cose e il Padre gli disse brusco: "Uagliò, non vedi che ho da fare? Lasciami in pace". Rimase male. Si ritirò in disparte mortificato. Padre Pio se ne accorse e dopo un pò lo chiamo e gli disse: "Non hai visto tutti quegli Angeli che erano qui intorno? Erano Angeli Custodi dei miei figli spirituali che venivano a portarmi i loro messaggi. Dovevo dare loro le risposte da riferire".

"Gli angeli sono, per così dire, i pensieri di Dio rivolti a noi, che, in quanto pensieri divini, non sono solo idee, ma realtà, persone. L'angelo incarna e concretizza la sollecitudine di Dio per ogni uomo. Il mio angelo custode non è nient'altro che espressione del fatto ch'io sono conosciuto, amato e seguito in maniera del tutto personale da Dio, è il pensiero d'amore che Dio nutre per me, che mi circonda e mi guida in ogni istante." (da Famiglia Cristiana, anni 1970; citato in Renata Maderna, Quando Ratzinger scriveva per il nostro giornale, Famiglia Cristiana, n. 18, 1° maggio 2005).

giovedì 3 novembre 2011

...custodisci, reggi... - Abate Zaverio Peyron -

Che il demonio cerchi sempre e in tutti i modi di farci del male ce lo dice chiaramente l’Apostolo Pietro:
"Fratelli, siate sobri e vigilate perché il demonio, vostro avversario, come leone feroce, gira sempre attorno a voi, cercando di divorarvi".
Ben lo sapevano i Santi che in modi straordinari sentirono gli effetti del suo odio e chi riceveva battiture tali da divenire incapace di muoversi come S. Veronica Giuliani, chi era gettato duramente a terra da rompersi i denti come S. Gaspare del Bufalo, chi si sentiva strangolare da non poter più né parlare, né respirare come la Ven. Ganori Mora, chi divenne ossesso come il Ven. Clausi.
Il Santo Curato d’Ars, mentre stava coricato, ebbe il letto bruciato con grave pericolo per la sua vita. Don Bosco passava notti insonni per le lotte spaventose che doveva sostenere. Il Padre Mistrilli, missionario e martire nel Giappone, sul punto di partire per la sua missione fu minacciato dal demonio che sempre gli sarebbe stato attorno per perseguitarlo e lo fece effettivamente.

Quello che fece con i Santi, vorrebbe farlo con tutti e guai a noi se Dio non ci avesse dato un angelo per custodirci e parare i colpi del demonio.
Invochiamo l’aiuto dell’angelo custode che ci custodisca, specialmente per non cadere nel peccato mortale, perché questo sarebbe il massimo dei mali che può farci il demonio.

Si dice: reggere una persona quando la si sostiene, se questa per debolezza di gambe non può star su e non può continuare il suo cammino. Questo è appunto quello che fa spiritualmente l’angelo custode affinché perseveriamo nel bene. Quando il demonio non può farci cadere nel male, tenta almeno di impedirci di fare il bene o continuare nei nostri buoni propositi dandoci una stanchezza spirituale o paure sconfortanti affinché noi restiamo scoraggiati, avviliti, accasciati dalla malinconia e quindi ci arrestiamo nel bene.
Purtroppo quanti furono e sono vittima dello scoraggiamento! Si sono viste persone religiose lasciare la loro vocazione, peccatori convertiti abbandonare le buone risoluzioni prese, fondatori di opere religiose arrestarsi dinanzi alle difficoltà e rinunciare all’impresa ecc.

La causa di tutto questo è lo scoraggiamento che non viene mai da Dio, ma sempre dal demonio.
Ecco dunque l’opera provvidenziale dell’angelo custode di "reggere", cioè sostenere chi sta per cadere, infondendo coraggio, pazienza nelle contraddizioni, fiducia nella Provvidenza di Dio.

Specialmente in punto di morte, quando ai mali del corpo si aggiungono le pene dello spirito, l’angelo custode usa tutta la sua carità per essere di conforto e consolazione per l’anima angustiata.
(continua)
(Abate Zaverio Peyron)
1) http://leggoerifletto.blogspot.com/2011/10/angelo-di-dio-abate-zaverio-peyron.html
2) http://leggoerifletto.blogspot.com/2011/10/che-sei-il-mio-custode-abate-zaverio.html
3) http://leggoerifletto.blogspot.com/2011/10/illumina-abate-zaverio-peyron.html

  L'Annunciazione
  (realizzato tra il 1432 ed il 1434)
  Beato Angelico
 
L'artista ne dipinse più versioni tra cui quella conservata al Museo Diocesano di Cortona.
e quella conservata al Museo del Prado di Madrid.
Il dipinto illustra la scena del Nuovo Testamento in cui l'arcangelo Gabriele comunica alla Vergine Maria che è stata scelta per concepire il figlio di Dio.
La Vergine sta leggendo la Bibbia in una loggia arcata quando arriva il giovane arcangelo.
Maria incrocia le mani sul petto in segno di sottomissione mentre lo Spirito Santo si libra su di lei sotto forma di colomba.
Sullo sfondo Beato Angelico dipinge Adamo ed Eva che vengono cacciati, da un angelo, dall'Eden.


Gli angeli appaiono talvolta con un fuoco tra i capelli (ad esempio, Gabriele nell'Annunciazione del Beato Angelico nel Convento di S. Marco a Firenze e Michele nel polittico del Sassetta nel Museo Diocesano di Cortona), che simboleggia il fuoco, luminoso e puro come quello dello Spirito Santo. Gli angeli, infatti, sono esseri di luce, sfavillanti, secondo la concezione dei Padri della Chiesa, e non si può attribuire ad essi la più piccola proprietà materiale. Un altro elemento simbolico a volte presente è quello dell'occhio divino che vede tutto raffigurato candidamente sulle piume di pavone dipinte sulle ali di alcuni angeli (ad esempio, nell'Annunciazione di Filippo Lippi nella National Gallery di Londra). Lo stesso pavone, tra l'altro, veniva considerato simbolo di immortalità, perché si riteneva che le sue carni non andassero in putrefazione, ed era quindi adatto per rendere l'idea dell'eternità oltre che dell'onniscienza divina.

domenica 23 ottobre 2011

... illumina... - Abate Zaverio Peyron -

 Per comprendere quanto sia importante per noi questo primo incarico di illuminarci, basta considerare: 1) perché ci illumina, 2) su che cosa ci illumina, 3) come ci illumina.

Perché ci illumina:

a. perché la nostra mente è nata nell’ignoranza ed ottenebrata dal peccato originale, quindi soggetta a molti errori;

b. perché il demonio non dorme, ma è sempre attorno a noi per tentarci al male: cominciando da Adamo ed Eva fino ai nostri giorni, infinito è il numero dei caduti nella sua schiavitù.

Come si vede, l’opera dell’angelo custode di illuminarci non potrebbe essere più utile, né più provvidenziale. Riconosciamo dunque il dono prezioso che ci fa Dio dandoci l’angelo custode, maestro infallibile ed illuminato e restiamo prudenti e vigilanti sotto la sua guida, prudenti per udire solo la sua voce, vigilanti per invocarlo sovente.

Su che cosa ci illumina – L’angelo custode ci illumina su tutto quello che può essere di gloria a Dio e di bene delle anime nostre. Oltre episodi descritti nella Bibbia, sappiamo che molti santi, S. Ildegarda, S. Geltrude, S. Brigida, S. Francesco d’Assisi e altri santi ebbero dall’angelo custode cognizioni altissime di mistica e perfezione.
Invochiamolo e potremo essere illuminati sulla fede, sulle virtù, sui pericoli ed inganni del demonio e su qualunque altra notizia che sia utile per noi.
Se con tanto maestro il mondo è così poco illuminato è perché il mondo né pensa né stima né invoca l’angelo custode.

Come ci illumina – Sebbene molte volte l’angelo abbia parlato con voce sensibile, come fece con Maria SS., con il profeta Daniele, con Zaccaria, con le pie donne al Sepolcro di Gesù, con S. Francesca Romana, ecc., di regola insegna con dolci inviti, taciti stimoli che sono altrettante voci del cuore. Egli risveglia nella sopita memoria le alte cose di Dio e ne fa conoscere l’importanza. La voce dell’angelo non è voce umana e sonora che tutti possano udire, ma voce angelica, cioè soprannaturale e quindi è necessaria una speciale grazia per udirla. Tutti, se vogliono, possono averla questa grazia, ma bisogna meritarla con la nostra corrispondenza e preghiera.

Il pellegrino che viaggia in luoghi pericolosi e sconosciuti, non solo deve essere illuminato sulla retta via da scegliere, ma è importante che sia custodito dai nemici della strada, sia sorretto se per la stanchezza viene meno e finalmente sia governato sul suo modo di viaggiare se è persona imprudente o inesperta.
Questo pellegrino che ha bisogno di essere custodito, sorretto e governato siamo noi e a tutto questo pensa il nostro angelo custode.
Il suo ufficio è quello di: custodirci, sorreggerci, governarci.

(continua)
(Abate Zaverio Peyron)
1) http://leggoerifletto.blogspot.com/2011/10/angelo-di-dio-abate-zaverio-peyron.html
2) http://leggoerifletto.blogspot.com/2011/10/che-sei-il-mio-custode-abate-zaverio.html


"Deposizione dalla Croce"
  ( realizzato tra il 1432 ed il 1434)
  Beato Angelico.
Museo Nazionale di San Marco, Firenze, Italy




Beato Angelico dipinse questa pala d'altare su un singolo pannello per la Cappella Strozzi, nella Chiesa di Santa Trinita di Firenze.
Al centro è raffigurato Cristo sorretto da alcune persone.
Maria Maddalena tiene teneramente i piedi di Cristo e rappresenta il pentimento umano.
La figura con il cappello rosso a destra tiene i chiodi presi dalla croce e la corona di spine che sono il simbolo della passione e del sacrificio.
Maria, con il vestito scuro, congiunge le mani in un gesto tradizionale di dolore, ripetuto dalla donna che sta alla sua sinistra. Nelle finestre di destra e di sinistra angeli con le ali osservano tutta la scena.



 Gli angeli, a partire dal V secolo, vengono raffigurati con le ali per rendere l'idea della loro velocità e della loro natura aerea. Benchè asessuati, hanno un aspetto tendenzialmente femminile; sono adolescenti o addirittura fanciulle e generalmente portano vesti ampie e sciolte. Nella pittura rinascimentale hanno quasi sempre l'aureola. I tipici angeli dell'età barocca sono bambini alati, non dissimili dagli amorini dei contemporanei soggetti profani. Tra gli angeli preferiti dagli artisti ci sono i tre arcangeli principali. Per le religioni del Libro, S. Michele è l'arcangelo per eccellenza. Viene raffigurato mentre combatte e prevale sul drago, simbolo del male (Satana). Gabriele divide con lui la funzione di guardiano delle chiese, impedendone l'ingresso al demonio, ma il suo compito principale è di annunziatore del verbo, simboleggiato da una lanterna illuminata e da uno specchio su cui sono scritti gli ordini divini, dal bastone del messaggero, dallo scettro o dal giglio, emblemi di regalità e purezza che egli offre alla Vergine. Raffaele viene raffigurato spesso vestito da pellegrino con il bastone da viaggio, la borraccia e il tascapane, ma anche con il vaso della medicina, emblema medico.

Buona giornata a tutti :-)