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martedì 12 gennaio 2016

Antico Inverno e altre poesie sulla neve - Salvatore Quasimodo

Desiderio delle tue mani chiare
nella penombra della fiamma:
sapevano di rovere e di rose;
di morte. 
Antico inverno.
Cercavano il miglio gli uccelli
ed erano subito di neve;
così le parole.
Un po' di sole, una raggera d'angelo,
e poi la nebbia; e gli alberi,
e noi fatti d'aria al mattino.


- Salvatore Quasimodo - 

Edward Hughes (1832-1908), Hearth of Snow

La neve è una poesia.
Una poesia che cade dalle nuvole in fiocchi bianchi e leggeri.
Questa poesia arriva dalle labbra del cielo, dalla mano di Dio.
Ha un nome. Un nome di un candore smagliante.
Neve.

- Maxence Fermine -

Caspar David Friedrich (1774-1840), Winter Landscape

 Il cielo è basso

Il cielo è basso, le nuvole a mezz’aria,
un fiocco di neve vagabondo
fra scavalcare una tettoia o una viottola
non sa decidersi.
Un vento meschino tutto il giorno si lagna
di come qualcuno l’ha trattato;
la natura, come noi, si lascia talvolta sorprendere
senza il suo diadema.

- Emily Dickinson - 

Louise Abbéma (1853-1927), Allegory of Winter

 È scesa la neve, divina creatura,
a visitare la valle.
È scesa la neve, sposa della stella,
guardiamola cadere:
Dolce! Giunge senza rumore, come gli esseri soavi
che temono di far male.
Così scende la luna, così scendono i sogni....
guardiamola scendere.
Pura! Guarda la valle tua, come sta ricamandola
di gelsomino soffice.
Ha così dolci dita, così lievi e sottili,
che sfiorano senza toccare.

Gabriela Mistral (1889-1957)

Basilica di Santa Maria Maggiore - Roma - Italy

Il titolo di Madonna della Neve affonda le sue origini nei primi secoli della Chiesa ed è strettamente legato al sorgere della Basilica di S. Maria Maggiore in Roma.   
Nel IV secolo, sotto il pontificato di Papa Liberio (352-366), una coppia di nobili e ricchi patrizi romani, non avendo figli decisero di offrire i loro beni alla Santa Vergine, per la costruzione di una chiesa a Lei dedicata. 
La Madonna gradì il loro desiderio e apparve in sogno ai coniugi la notte fra il 4 e il 5 agosto, tempo di gran caldo a Roma, indicando con un miracolo il luogo dove doveva sorgere la Chiesa. 
La mattina dopo, i coniugi romani si recarono da Papa Liberio a raccontare il sogno fatto da entrambi, anche il Papa aveva fatto lo stesso sogno e quindi si recò sul luogo indicato, il colle Esquilino e lo trovò coperto di neve, in piena estate romana.
 Il pontefice tracciò il perimetro della nuova chiesa, seguendo la superficie del terreno innevato e la chiesa fu costruita a spese dei nobili coniugi. Questa la tradizione..

 La chiesa fu detta ‘Liberiana’ dal nome del pontefice, ma dal popolo fu chiamata anche “ad Nives”, della Neve....


Preghiera alla Madonna della Neve

Vergine Immacolata bianca e pura più della neve,
stendi su tutta la terra un candido manto della tua neve:
della tua purezza, della tua innocenza, della tua bellezza;
rendi i nostri cuori bianchi e simili alla neve:
puri, innocenti, belli agli occhi di Dio.
La neve è il segno della Pace.
Amen


Buona giornata a tutti. :-)











giovedì 16 aprile 2015

C'è un altro cielo - Emily Dickinson -

C'è un altro cielo,
sempre sereno e bello,
c'è un'altra luce del sole,
sebbene sia buio là -
non badare alle foreste disseccate,
non badare ai campi silenziosi -
qui è la piccola foresta
la cui foglia è sempre verde -
qui è un giardino più luminoso -
dove il gelo non è mai stato,
tra i suoi fiori mai appassiti
odo la luminosa ape ronzare,
ti prego, Fratello mio,
vieni nel mio giardino!

- Emily Dickinson -




"Penso spesso che la notte è più viva e intensamente colorata del giorno."
(Vincent van Gogh, Notte stellata sul Rodano, 1888)



Immagine: Teodor Axentowicz (1859-1938), Spring

Non so incontrare la Primavera - con distacco -
Sento l'antico desiderio
Un'urgenza a un protrarsi, mescolata,
Una licenza d'esser bella
Una competizione nei miei sensi
Con qualcosa, nascosta in Lei 
E quando svanisce, il rimorso
Di non aver visto di più di Lei.

- Emily Dickinson -




Lottare a voce piena

Lottare a voce piena, è coraggioso
ma so più generoso
chi attacca dentro il petto
la cavalleria del dolore 
chi vince, e le nazioni non vedono
chi soccombe – e nessuno osserva
i cui occhi morenti nessun paese
guarda con amore di patria 
Confidiamo che in piumata processione
gli angeli sfilino per loro
schiera dopo schiera, con i passi a cadenza
e le uniformi di neve.

- Emily Dickinson -

Da: Centoquattro poesie, Einaudi, 2011

Traduzione di Silvia Bre






Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it

www.efuseraefumattina.blogspot.it







martedì 4 novembre 2014

La foglia e altre poesie - Umberto Saba -

Io sono come quella foglia, guarda,
sul nudo ramo, che un prodigio ancora
tiene attaccata.

Negami dunque. Non ne sia rattristata
la bella età che a un'ansia ti colora,
e per me a slanci infantili s'attarda.

Dimmi tu addio, se a me dirlo non riesce.
Morire è nulla; perderti è difficile.

- Umberto Saba -



Pioggia di Novembre


"E' una striscia di cielo 
non diversa da prima 
solo freddo d'autunno 
e bianco color di farina."

-Vinicio Capossela -


Art. Hilary Knight

Novembre

"Il novembre sta alla porta
freddoloso e intabarrato,
poggia in terra la sua sporta
ed un sacco ben legato.
Scioglie il sacco: nebbia, neve…
La va mal pei poverini!
Ma la sporta è colma e greve
di castagne pei bambini." 

A. Ferraresi


Art. Hee Jeong Kim


Il giorno diventò piccolo

Il Giorno diventò piccolo, circondato tutto 
dalla precoce, incombente Notte - 
il Pomeriggio in Sera profonda 
la sua Gialla brevità distillò - 
i Venti smorzarono i loro passi marziali
le Foglie ottennero tregua - 
Novembre appese il suo Cappello di Granito 
a un chiodo di Felpa -


- Emily Dickinson -

Immagine: Lowell Birge Harrison (1854 - 1929), "November"



Buona giornata a tutti :-)









mercoledì 20 agosto 2014

Spero che non perderai mai il senso di meraviglia - Hwang Jin Yi -

Spero che non perderai mai il senso di meraviglia.
Sentiti sazia mangiando, ma non perdere mai quella fame.
Possa tu non dare mai per scontato neppure un singolo respiro
e dio non voglia, amore, che io ti lasci mai a mani vuote.
Spero che tu ti senta ancora piccola, quando stai di fronte all’oceano.
Quando una porta si chiude, io spero che un’altra si apra.
Promettimi che darai a ciò in cui credi una possibilità di lottare.
E quando ti si presenterà la scelta di star seduta in disparte, o di danzare,
io spero che danzerai, spero che danzerai.
Spero che non avrai mai paura delle montagne che vedi in distanza.
Non prendere mai il sentiero più facile.
Vivere può voler dire fare scelte, ma vale la pena di farle.
Amare può rivelarsi un errore, ma vale la pena di farlo.
Non lasciare che qualche inferno ti pieghi il cuore, ti lasci amareggiata.
Quando ti senti vicina a mollare tutto, riconsidera.
Offri ai cieli sopra di te qualcosa di più di uno sguardo fuggevole.
E quando ti si presenterà la scelta di star seduta in disparte, o di danzare, danza.
Io spero che danzerai, spero che danzerai, spero che danzerai, spero che danzerai.
Hwang Jin Yi
 poetessa, danzatrice Coreana del 1500

Immagine di Brooke Shaden


Non ho mai voluto essere perfetta, ma solo me stessa, dannatamente me stessa.
Disordinata, tanto che nella borsetta ho proprio tutto, ma non trovo mai niente.
Libera, prima di tutto. E disinteressata ai giudizi degli altri. Che ascolto, ma faccio sempre di testa mia.
Fragile ma allo stesso tempo forte. 
Distratta nella piccole cose, quanto dannatamente determinata nelle cose che contano.
Non rinuncerei mai ai miei capelli lunghi e neri, la mia “coperta di Linus”.
Mi sento perfettamente me stessa e mi piaccio come sono, anche nei miei difetti piccoli e grandi. 
Che sono miei, soli miei. E senza di loro, non sarei io.
Completamente disinteressata a ciò che non posso essere.
Testarda e fiera di quel che sono. 

(Agostino Degas)





Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena
o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


- Emily Dickinson -


Non chiederti oggi cosa farai domani, non fare progetti così a lungo termine.

- Giovanni Soriano -


http://www.unavignettadipv.it/



Buona giornata a tutte. :-)









domenica 9 febbraio 2014

Ci sarà davvero un mattino? - Emily Dickinson -

Ci sarà davvero un "mattino"?
C'è una cosa come il "Giorno"?
Potrei vederlo dai monti
Se fossi alta come loro?
Ha piedi simili a Ninfee?
Ha penne come un Uccello?
Proviene da famose regioni
Di cui non ho mai udito?
Oh qualche Studioso! Oh qualche Marinaio!
Oh qualche Sapiente dai cieli!
Vi prego di dire alla piccola Pellegrina
Dove si trova il luogo chiamato "mattino"!

Will there really be a "morning"?
Is there such a thing as "Day"?
Could I see it from the mountains
If I were as tall as they?
Has it feet like Water lilies?
Has it feathers like a Bird?
Is it brought from famous countries
Of which I have never heard?
Oh some Scholar! Oh some Sailor!
Oh some Wise Man from the skies!
Please to tell a little Pilgrim
Where the place called "morning" lies!

Emily Dickinson


 "Risveglio" - Herbert James Draper (1863 - 1920)


Per ogni estatico istante
Dobbiamo pagare un'angoscia
In pungente e tremante rapporto
Con l'estasi
Per ogni ora d'amore
Aguzze elemosine d'Anni
- Amari spiccioli contesi -
E Scrigni colmi di lacrime!

 "La tomba del poeta" - Pedro Saenz (1863-1927)

Rosa, contraddizione pura!
Voglia d’essere il sonno di nessuno
sotto sì tante palpebre.

Rainer Maria Rilke (epigrafe autografa riportata sulla sua tomba)

Immagine: Hans Brasens (1849 - 1930), "Saluto del mattino"

Portare la nostra parte di notte,
la nostra parte di mattino.
Di immensa gioia riempire il nostro spazio,
il nostro spazio riempire di disprezzo.

Qui una stella, là un'altra stella.
Qualcuno smarrisce la via!
Qui una nebbia, là un'altra nebbia.
Poi, il giorno!

Emily Dickinson



Buona giornata a tutti :-)




lunedì 1 luglio 2013

Buongiorno, mezzanotte - Emily Dickinson -


Buongiorno, mezzanotte.
Torno a casa.
Il giorno si è stancato di me:
come potevo io – di lui?
Era bella la luce del sole.
Stavo bene sotto i suoi raggi.
Ma il mattino non mi ha voluta più,
e così, buonanotte, giorno!
Posso guardare, vero,
l'oriente che si tinge di rosso?
Le colline hanno dei modi allora
che dilatano il cuore.
Tu non sei così bella, mezzanotte.
Io ho scelto il giorno.
Ma, ti prego, prendi una bambina
che lui ha mandato via.


(Emily Dickinson)

 


"La farfalla di mezzanotte" - Ken Hamilton (1956)

La notte ha il tuo volto
delicato e dolce
ha la tua voce
calma e suadente.
La notte ha il tuo respiro

fiato al mio fiato
e con te dormo
sentendoti sul cuore
respirando il tuo amore
come il sole a mezzanotte.


Illustrazione di Javier Pérez

Avremmo bisogno di tre vite: una per sbagliare, una per correggere gli errori, una per riassaporare il tutto.


- Alberto Jess - 


Fammi dormire in pace

Signore, mio Dio, io ti ringrazio 
che hai portato a termine questo giorno; 
io ti ringrazio che hai dato riposo 
al corpo e all'anima. 
La tua mano era su di me 
e mi hai protetto e difeso. 
Perdona tutti i momenti di poca fede 
e tutte le ingiustizie di questo giorno 
e aiutami a perdonare a tutti coloro 
che sono stati ingiusti con me. 
Fammi dormire in pace sotto la tua protezione 
e preservami dalle insidie delle tenebre. 
Ti affido i miei cari, 
ti affido questa casa, 
ti affido il mio corpo e la mia anima. 
Dio, sia lodato il tuo santo nome. Amen.

Dietrich Bonhoeffer

Buona giornata a tutti. :-)

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domenica 21 ottobre 2012

Poiché non potevo fermarmi per la morte (1863) - Emily Dickinson -

Poiché non potevo fermarmi per la Morte,
Lei gentilmente si fermò per me -
La Carrozza non portava che Noi Due -
E l'Immortalità -
Procedemmo lentamente - non aveva fretta
Ed io avevo messo via
Il mio lavoro e il mio tempo libero anche,
Per la Sua Cortesia -
Oltrepassammo la Scuola, dove i Bambini si battevano
Nell'Intervallo - in Cerchio -
Oltrepassammo Campi di Grano che ci Fissava -
Oltrepassammo il Sole Calante -
O piuttosto - Lui oltrepassò Noi -
La Rugiada si posò rabbrividente e Gelida -
Perché solo di Garza, la mia Veste -
La mia Stola - solo Tulle -
Sostammo davanti a una Casa che sembrava
Un Rigonfiamento del Terreno -
Il Tetto era a malapena visibile -
Il Cornicione - nel Terreno -
Da allora - sono Secoli - eppure
Li avverto più brevi del Giorno
In cui da subito intuii che le Teste dei Cavalli
Andavano verso l'Eternità -
(Emily Dickinson)
Because I could not stop for Death -
He kindly stopped for me -
The Carriage held but just Ourselves -
And Immortality.
We slowly drove - He knew no haste
And I had put away
My labor and my leisure too,
For His Civility -
We passed the School, where Children strove
At Recess - in the Ring -
We passed the Fields of Gazing Grain -
We passed the Setting Sun -
Or rather - He passed Us -
The Dews drew quivering and Chill -
For only Gossamer, my Gown -
My Tippet - only Tulle -
We paused before a House that seemed
A Swelling of the Ground -
The Roof was scarcely visible -
The Cornice - in the Ground -
Since then - 'tis Centuries - and yet
Feels shorter than the Day
I first surmised the Horses' Heads
Were toward Eternity -



È una delle poesie più famose di ED, presente in quasi tutte le antologie italiane. Qui invece siamo di fronte a una sorta di racconto molto concreto, a uno svolgersi dei fatti che dà una sensazione di familiarità, con appena un accenno a nostalgici ricordi (i bambini a scuola, il grano nei campi) e a un senso di gelo concretizzato nella rugiada che scende sul corpo vestito di garza e tulle.
La morte è gentile, ma comunque decisa a rispettare i suoi appuntamenti. Non scegliamo noi di fermarci, di interrompere la nostra vita, ma è lei che arriva, si ferma alla nostra porta e non ha bisogno di imporsi con la forza, perché sa di essere inevitabile. E l'ultimo viaggio si fa in solitudine, noi, la morte, e quel mistero insondabile che è l'eternità.
Il percorso è lento: la morte, messaggera dell'eternità, non ha certo fretta. Il senso di lentezza è ulteriormente accentuato nella terza e quarta strofa: i bambini nell'intervallo, i campi di grano, il tramonto, la rugiada notturna, danno la sensazione di un percorso che si snoda nell'arco di un'intera giornata, quasi un rivivere la propria vita nel momento in cui finisce.
Nella penultima strofa eccoci arrivati. La casa che abiteremo sembra un rigonfiamento del terreno, da dove sporge solo il cornicione del tetto. I secoli che passeranno saranno ormai senza tempo, brevissimi in confronto a quel lungo giorno in cui capimmo subito che quel viaggio apparentemente familiare era quello che ci portava verso l'eternità.

L’inferno dei viventi è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo è facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte, fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e approfondimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio».

da "Le città invisibili" di Italo Calvino
L'Isola dei morti, 1880
(terza versione), Musei statali di Berlino
Arnold Bocklin, 1827-1901

La vita chiese alla morte:
“Perché le persone mi amano mentre a te ti odiano”
La morte rispose:
“Perché tu sei una bellissima bugia mentre io sono una terribile verità”

Buona giornata a tutti. :-)