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lunedì 16 gennaio 2023

Il Nibbio ed il serpente - Esopo

 Un giovane serpentello se ne andava tranquillo strisciando fra una pietra e l'altra, godendosi i caldi raggi del primo sole primaverile. 
L'aria era tiepida e carica di un buon profumo di fiori e ogni animale si sentiva rasserenato da quel clima dolce. 
Il piccolo serpente si muoveva piano nel prato quando all'improvviso una spaventosa ombra si proiettò sul suo cammino. 
L'animale preoccupato alzò il testino per guardare da dove provenisse la macchia scura e solo allora scopri che un terribile nibbio stava puntando dritto dritto su di lui!
Il poverino non ebbe nemmeno il tempo di scappare perché in un lampo il volatile gli piombò addosso afferrandolo con il becco. 
Il serpente fu, così, sollevato in cielo da quel rapace che, senza avere pietà per le sue grida volò via il più velocemente possibile.
"Lasciami andare!" Implorava lo sfortunato animaletto "Non ti ho fatto niente!" Ma il nibbio non l'ascoltò neppure.
A quel punto il serpentello si rivoltò su se stesso e con un'abile mossa diede un morso al suo nemico. 
Finalmente il volatile colpito dal veleno della sua preda fu costretto ad aprire il becco liberando il serpente che cadde a terra senza farsi male.
Il nibbio invece, con la vista annebbiata e senza più forze a causa del morso velenoso, precipitò sul terreno a peso morto riportando parecchie ferite.
Quando il volatile era ancora stordito, il serpentello gli si avvicinò e gli disse:
"Ben ti sta! Io non volevo farti del male ma tu mi ci hai costretto e adesso ne paghi le conseguenze!"
Trascorsero due giorni interi prima che il nibbio potesse riprendere a volare ma, a partire da quella volta egli si tenne sempre ad una certa distanza da tutti i serpenti!

MORALE: Chi si dimostra prepotente e malvagio prima o poi paga di persona per le sue cattiverie.





“La vera misura di un uomo si vede da come tratta qualcuno da cui non può ricevere assolutamente nulla in cambio.”

- Samuel Johnson - 


Farò un regalo, un complimento, un fiore, una preghiera a chiunque incontri, ovunque vada. 
Oggi regalerò qualcosa a tutte le persone con le quali entrerò in contatto e avvierò così il processo che fa fluire la gioia, la ricchezza e l'abbondanza nella mia vita e in quella altrui.
Oggi accoglierò con gratitudine tutti i doni che la vita mi offre. 
Accoglierò i doni della natura: il sole, il cinguettio degli uccelli o le piogge primaverili, o la prima neve dell'inverno. 
Inoltre sarò disponibile a ricevere anche i doni degli altri, che siano oggetti, complimenti, preghiere.


Buona giornata a tutti. :-)


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mercoledì 14 settembre 2022

Il cane e la lepre e altre fiabe - Esopo

Era un caldo pomeriggio assolato di inizio estate arricchito da un cielo limpido e azzurro senza l'ombra di una nuvola. Un grazioso leprottino se ne andava fischiettando allegramente tra le distese fiorite dei campi che circondavano la fattoria in cui viveva. Il tempo quel giorno era talmente bello che al piccolino venne una gran voglia di raggiungere il delizioso laghetto posto al limitare del bosco e, senza riflettere, oltrepassò con un agile salto il recinto di casa, dimenticando le raccomandazioni di mamma lepre che gli ripeteva sempre di non uscire mai dalla staccionata e di non parlare con gli sconosciuti. 
Si avviò così verso la meta ambita, ma il suo cammino venne bruscamente interrotto da un pericoloso cane che, balzandogli davanti gli chiese: "Mio piccolo amico, cosa fai tutto solo per la strada? Non sai che esistono animali che potrebbero assalirti?" Il leprotto preoccupato rispose: "Volevo andare al laghetto". 
Cogliendo al volo l'occasione l'astuto animale propose: "Posso accompagnarti se vuoi, così non correrai rischi inutili". Il cucciolo accettò volentieri, ma fatti solo pochi passi il cane gli piombò addosso catturandolo con una piccola rete che teneva nascosta. 
Il suo nemico gli legò tutte quattro le zampine impedendogli di fuggire e lo sistemò all'ombra di una pianta, allontanandosi alla ricerca di qualche pezzo di legno per il fuoco. Rimasto solo il leprottino cominciò a piangere. Aveva paura.

Sapeva che presto sarebbe finito in padella per diventare un ottimo arrostino. Ma proprio quando tutto sembrava perduto ecco che un grande e vecchio orso che aveva assistito. alla scena, approfittando dell'assenza del cane, lo andò a liberare. "Oh, grazie! Mi avete salvato la vita!". Strillò il cucciolo dalla gioia. "Smetti di gridare" borbottò il vecchio orso "e tornatene subito a casa. 

In men che non si dica il piccolino si precipitò alla fattoria dalla quale non sarebbe mai dovuto uscire. Quel pomeriggio egli aveva imparato una dura lezione

Morale: Dietro ai sorrisi eccessivi e alle cortesie gratuite di persone sconosciute si nasconde spesso un secondo fine subdolo e pericoloso.

IL CANE E IL MACELLAIO

Un cane balzò dentro una macelleria e, mentre il macellaio era occupato, afferrò un cuore e se la diede a gambe. Il macellaio si volse e, vedendolo fuggire, esclamò: “Ehi, galantuomo! Sta’ pur certo che ti terrò d’occhio dovunque tu sia; il cuore non l’hai mica portato via a me, sai; anzi a me ne hai aggiunto dell’altro.

La favola insegna che le sventure servono di ammaestramento agli uomini.


IL CANE E LA CONCHIGLIA

Un cane, abituato a ingollarsi delle uova, vide una conchiglia; convinto che fosse un uovo, spalancò la bocca e con un violento sforzo riuscì a mandarla giù. Quando poi sentì il peso e i dolori di stomaco: “Ben mi sta”, disse “perché m’ero messo in testa che tutte le cose fossero uova”.

Questa favola ci insegna che chi affronta un’impresa senza riflettere può impensatamente trovarsi impigliato fra strani fastidi.


Buona giornata a tutti :-)

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sabato 30 luglio 2022

Il cerbiatto e il cervo - Esopo

Un bellissimo cerbiatto dal manto scuro e con delle stupende macchioline bianche sul dorso viveva con la sua famiglia in una meravigliosa foresta con un ricchissimo sottobosco che offriva cibo in abbondanza. 
Il cerbiatto ammirava il suo caro babbo e desiderava diventare grande e forte proprio come lui aspettando con ansia che gli spuntassero finalmente le stesse lunghissime corna che tutti invidiavano al suo genitore. 
Nell'impazienza di quel momento egli seguiva costantemente il grosso cervo cercando di imitarlo in ogni cosa. 
Durante un bel mattino di fine inverno, mentre il grande cervo brucava tranquillo le foglie dei cespugli più bassi in compagnia dell'inseparabile figliolo, un possente ruggito squarciò il silenzio della foresta. 
Era un leone! 
Il cerbiatto sconcertato osservò il suo babbo e, con enorme stupore scoprì che questi tremava come un fuscello al vento. Sì, il suo venerato papà aveva paura! Come era possibile? Ma prima ancora che egli potesse chiedergli spiegazioni il cervo gridò al figlio: "Corri!" e si lanciò in una velocissima fuga. 
Il cucciolo obbediente lo seguì con le lacrime agli occhi per la vergogna e la delusione. Quando finalmente si fermarono il cervo si avvicinò al figlio e scorgendo il suo pianto gli parlò con voce dolce: "Piccolo mio, questa paura che tu disprezzi ci ha salvato la vita. Quel leone non avrebbe avuto pietà di noi e ci avrebbe sicuramente sbranati se non fossimo fuggiti. A volte bisogna ingoiare il proprio orgoglio e sapersi arrendere di fronte a chi é più forte di noi. Questo significa diventare adulti e saggi." 
Quelle parole consolarono il cerbiatto. Adesso ammirava ancora di più quel suo babbo che non aveva esitato a dimostrarsi un fifone rischiando di perdere la stima del figlio pur di salvargli la vita. Questo era il vero coraggio. 

Morale : Nella vita serve più coraggio per rinunciare ad affrontare persone più forti e prepotenti piuttosto che per accettare sfide inutili e violente.


La speranza e la paura ci fanno vedere come verosimile e prossimo rispettivamente ciò che desideriamo e ciò che temiamo, ma entrambe ingrandiscono il loro oggetto.

- Arthur Schopenhauer - 


Soltanto una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire.

- Paulo Coelho -

Buona giornata a tutti :-)


 



lunedì 4 luglio 2022

I due viandanti e l’orso - Esopo

 Era sera e due viandanti attraversavano un bosco. Stava facendosi buio e il primo viandante disse: “Questo posto non mi piace troppo. Per fortuna siamo in due, siamo amici, e se restiamo uniti nessuno potrà farci del male”.

In quel momento apparve l’orso.
Il primo viandante gettò un grido, e senza più pensare all’amico si arrampicò sull’albero. Il secondo viandante, trovatosi improvvisamente solo e comprendendo di non poter far nulla contro l’orso, si buttò lungo disteso a terra.
L’orso si avvicinò dondolandosi al secondo viandante, lo annusò, strofinò il muso contro la sua testa, la sua bocca, il suo naso, soffiando e aspirando. L’uomo rimase perfettamente immobile: s’era irrigidito tutto e tratteneva il respiro. Trascorso qualche minuto l’orso si convinse che l’uomo era morto; diede un grugnito cavernoso e si allontanò.
Andatosene l’orso, il primo viandante scese dall’albero.
“E allora?” disse ridendo “ho visto che l’orso accostava la bocca al tuo orecchio. Che cosa ti ha detto?”
“Mi ha detto la verità” rispose il secondo viandante “cioé di non prestare fede a chi ti dice che sarà al tuo fianco, e poi ti pianta in asso non appena sente puzza di bruciato”.
 
- Esopo -
 
 
 
Il peggior sentimento.. l'indifferenza.. 
Siamo circondati di persone che camminando guardano solo per terra come per vedere solo la strada che gli interessa.. lasciando tutto il mondo fuori.. Ignorando che anche loro fanno parte di quel mondo là fuori..
La vita però dona sorprese ogni momento.. Amare noi stessi si .. ma amando anche tutto quello che ci ruota intorno fa si che il nostro prossimo sia completo..


Fidatevi delle persone che non si vergognano di piangere, perché a sentirsi spavaldi e forti sono bravi tutti. Fidatevi delle persone che rimangono ad ascoltarvi, anche se non sanno che pesci pigliare per consolarvi. Fidatevi delle persone a cui basta guardarvi in faccia per capire come state. Di quelle che non chiedono mai niente, ma sanno già tutto. Di quelle che hanno visto tutti i difetti, ma sono rimaste lo stesso. Fidatevi soprattutto delle persone che non danno molta retta alle parole, perchè le parole ti portano sempre dove vogliono, ma nella vita contano i fatti.




"Nella vita talvolta è necessario saper lottare, non solo senza paura, ma anche senza speranza."
- Sandro Pertini -




Buona giornata a tutti. :-)


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sabato 23 aprile 2022

La cornacchia e la brocca, Il leone e il topo, La lepre e la tartaruga - Esopo

La cornacchia e la brocca

Una cornacchia, mezza morta di sete, trovò una brocca che una volta era stata piena d'acqua. Ma quando infilò il becco nella brocca si accorse che vi era rimasto soltanto un po' d'acqua sul fondo. Provò e riprovò, ma inutilmente, e alla fine fu presa dalla disperazione. Poi, le venne un'idea e volle provare subito. Prese un sasso e lo gettò nella brocca. E uno per volta ne gettò dentro diversi, fino a che pian piano l'acqua cominciò a salire. Allora ne gettò altri e così riuscì a bere e a salvarsi la vita. 
Morale della favola: a poco a poco si arriva a tutto.

 


Il leone e il topo  

Una volta, mentre il leone stava dormendo, un topolino cominciò a passeggiare avanti e indietro su di lui. Il leone si svegliò, mise la sua grossa zampa sopra il topolino e aprì le fauci per inghiottirlo. "Perdono, maestà - gridò il topolino - lasciami andare, non lo dimenticherò mai e forse un giorno potrei ricambiarti il favore". Il leone sorrise a quelle parole, ma alzò la zampa e lo lasciò libero. Qualche tempo dopo, successe che il leone fu preso in una trappola e i cacciatori, che volevano portarlo vivo al loro re, lo legarono ad un albero e si allontanarono per andare a cercare un mezzo adatto dove caricarlo. In quel momento passò di lì il nostro topolino. Vide subito in quale guaio era finito il leone, si avvicinò e rosicchiò con i suoi dentini aguzzi la corda che teneva prigioniero il re degli animali. 
"Non avevo ragione? - esclamò - Piccoli amici possono essere grandi amici".

 

La lepre e la tartaruga 

Un giorno la lepre si vantava con gli altri animali: "Nessuno può battermi in velocità. Sfido chiunque a correre come me". La tartaruga, con la sua solita calma, disse: "Io accetto la sfida". La lepre scoppiò in una risata e la tartaruga replicò: "Non vantarti prima di aver vinto. Accetti la gara?". E così fu stabilito un percorso e dato il via. La lepre partì come un fulmine: quasi non si vedeva, tanto era già lontana. Poi si fermò e per mostrare il suo disprezzo verso la tartaruga si sdraiò a fare un sonnellino. La tartaruga intanto camminava con fatica, un passo dopo l'altro, e quando la lepre si svegliò la vide vicina al traguardo. Allora si mise a correre con tutte le sue forze, ma ormai era troppo tardi per vincere la gara. 
La tartaruga sorridendo disse: "Non serve correre, bisogna partire per tempo".


Buona giornata a tutti :-)


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giovedì 4 febbraio 2021

La volpe con la pancia piena - Esopo

L'inverno era ormai alle porte. Gli alberi privi di foglie non offrivano più alcun riparo ed i piccoli animali si erano già preparati ad affrontare il freddo. Una giovane volpe vagava solitaria in cerca di un po' di cibo con il quale placare quella fame terribile che l'aveva colpita. 
Erano molti giorni che non mangiava. 
Le sue abituali prede si erano rifugiate in caldi ripari nutrendosi con le scorte alimentari raccolte durante l'estate ed era impossibile stanarli. Così, il povero animale camminava sconsolato pensando che la fame era veramente una brutta nemica. All'improvviso, un profumo delizioso le stuzzicò le narici. 
La volpe si avvicinò al punto da cui si propagava l'inaspettata fragranza e finalmente vide un enorme pezzo d'arrosto premurosamente sistemato nell'incavo di una quercia. Sicuramente era il pranzo dimenticato da qualche pastore.
L'animale si intrufolò nella cavità della pianta, riuscendo ad entrarvi con molta fatica.
Quando si trovò all'interno del buco poté placare la propria irresistibile fame, divorando la carne in un boccone. Trascorsi alcuni minuti, la volpe con la pancia spaventosamente piena, decise di uscire dall'incavo per tornare all'aperto. Ma appena tentò di oltrepassare il buco dal quale era entrata scoprì di non essere più in grado di superarlo! Aveva mangiato troppo ed era diventata molto più grossa rispetto a prima. Spaventatissima si sforzò cosi tanto per uscire che alla fine rimase irreparabilmente incastrata nella fenditura!
Lo sfortunato animale iniziò a gridare finché una seconda volpe passando la vide e saputo quanto accaduto disse: "E' inutile strillare. Avresti dovuto avere pazienza ed aspettare tranquilla all'interno della pianta fino a quando la tua pancia non diminuiva. Invece l'impulsività ti ha ridotto in questa condizione e dovrai comunque aspettare finché non smaltirai ciò che hai mangiato". 
Così, la povera volpe rimase incastrata nella cavità per più di un giorno, rimpiangendo il calduccio che avrebbe trovato se avesse aspettato paziente all'interno della quercia.

<< La pazienza e il tempo sono degli ottimi alleati per affrontare qualsiasi difficoltà >>






Due cose impariamo dall’esperienza: la prima, che dobbiamo correggere molto; la seconda, che non dobbiamo correggere troppo.

- Charles-François Delacroix - 




 Nessun gesto di gentilezza, per quanto piccolo, è mai sprecato. 

- Esopo -



Guarda, Signore, il pane della sofferenza,
il pane impastato dalla miseria,
il pane della morte,
il vino amaro della guerra...
Che diventi il pane della festa,
che diventi il vino della gioia sulla terra.
Guarda, Signore, il pane della fatica,
il pane seminato nei solchi
delle nostre campagne,
il pane del sudore,
il vino amaro della croce.
Che diventi il pane dell'amore,
il pane spezzato, diviso tra fratelli,
il cuore donato, aiuto per i poveri.
Guarda, Signore, il Pane della vita,
Pane del cielo e strada di luce,
il Pane del cammino
che conduce al regno:
dacci sempre di questo Pane.


- Guglielmo da Sant Thierry -


Buona giornata a tutti. :-)


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venerdì 17 novembre 2017

La volpe e il leone - Esopo

Quella mattina una volpe se ne andava tranquilla per i prati rifioriti dopo la brutta stagione invernale. I profumi della natura le solleticavano le nari accarezzandole la fantasia, permettendole di sognare paesi lontani, belli e sconosciuti.


All'improvviso la sua attenzione venne richiamata da un violento ruggito.

Era un verso che non aveva mai sentito e, terrorizzata, fuggì a nascondersi dietro ad un cespuglio. 
Da li poté vedere, riparata tra le foglie, il terribile animale che aveva emesso quel suono: si trattava di un leone, una bestia a lei sconosciuta. 
Spaventata, la povera volpe, scappò via il più velocemente possibile.


Trascorsero un paio di giorni tranquilli dopo quel brutto incontro che sembrava quasi essere stato dimenticato, quando, d'un tratto, la piccola volpe si imbatté ancora nel leone. 
Questa volta il Re della foresta le apparve proprio davanti ostacolandole il cammino. 
Essa, impaurita, iniziò a tremare come una foglia senza tuttavia fuggire ma rimanendo ferma al suo posto fino a quando il leone non si fu allontanato. 

La terza volta che la volpe si imbatté in quel grosso e possente animale dal risonante ruggito, scoprì che il proprio timore nei suoi confronti andava pian piano assopendosi.

Così, durante il successivo incontro con il leone, si dimostrò molto più calma e riuscì persino a guardarlo bene dentro agli occhi salutandolo con un cordiale 'buongiorno!".

Infine, quando ebbe ancora modo di vederlo, la volpe provò a parlargli e riuscì finalmente a scoprire in lui doti come il coraggio e l'intelligenza.

Da quel giorno non si stancò mai di ascoltarlo sicura che, dall'esperienza di un animale così astuto e bravo cacciatore, avrebbe tratto solo vantaggi.


(Fiaba di Esopo) 

Se imparassimo a conoscere ciò che ci spaventa, riusciremmo a superare le nostre paure.



Legge n° 1 sulla tutela della salute e del benessere.

I trasgressori sono soggetti ad una sindrome da vittimismo con conseguente abbassamento del tono dell'umore e della capacità di risolvere i problemi.
La misura della sanzione è raddoppiata qualora la violazione sia commessa in presenza di bambini.
Per diventare il meglio di sé bisogna concentrarsi sulle proprie potenzialità e non sui propri limiti quindi: 

smettila di lamentarti e agisci per cambiare in meglio la tua vita.

- Salvo Noè -
Vatican Insider

Il cartello è realizzato dallo psicologo e psicoterapeuta italiano Salvo Noè, che lo ha donato a Papa Francesco al termine dell'Udienza generale di mercoledì 14 giugno 2017



Buona giornata a tutti. :-)




giovedì 26 ottobre 2017

Il Nibbio ed il serpente - Esopo -

Un giovane serpentello se ne andava tranquillo strisciando fra una pietra e l'altra, godendosi i caldi raggi del primo sole primaverile. 
L'aria era tiepida e carica di un buon profumo di fiori e ogni animale si sentiva rasserenato da quel clima dolce. 
Il piccolo serpente si muoveva piano nel prato quando all'improvviso una spaventosa ombra si proiettò sul suo cammino. 
L'animale preoccupato alzò il testino per guardare da dove provenisse la macchia scura e solo allora scopri che un terribile nibbio stava puntando dritto dritto su di lui!
Il poverino non ebbe nemmeno il tempo di scappare perché in un lampo il volatile gli piombò addosso afferrandolo con il becco. 
Il serpente fu, così, sollevato in cielo da quel rapace che, senza avere pietà per le sue grida volò via il più velocemente possibile.
"Lasciami andare!" Implorava lo sfortunato animaletto "Non ti ho fatto niente!" Ma il nibbio non l'ascoltò neppure.
A quel punto il serpentello si rivoltò su se stesso e con un'abile mossa diede un morso al suo nemico. 

Finalmente il volatile colpito dal veleno della sua preda fu costretto ad aprire il becco liberando il serpente che cadde a terra senza farsi male.
Il nibbio invece, con la vista annebbiata e senza più forze a causa del morso velenoso, precipitò sul terreno a peso morto riportando parecchie ferite.
Quando il volatile era ancora stordito, il serpentello gli si avvicinò e gli disse:
"Ben ti sta! Io non volevo farti del male ma tu mi ci hai costretto e adesso ne paghi le conseguenze!"
Trascorsero due giorni interi prima che il nibbio potesse riprendere a volare ma, a partire da quella volta egli si tenne sempre ad una certa distanza da tutti i serpenti!

MORALE: Chi si dimostra prepotente e malvagio prima o poi paga di persona per le sue cattiverie.





“La vera misura di un uomo si vede da come tratta qualcuno da cui non può ricevere assolutamente nulla in cambio.”

- Samuel Johnson - 


Farò un regalo, un complimento, un fiore, una preghiera a chiunque incontri, ovunque vada. 
Oggi regalerò qualcosa a tutte le persone con le quali entrerò in contatto e avvierò così il processo che fa fluire la gioia, la ricchezza e l'abbondanza nella mia vita e in quella altrui.
Oggi accoglierò con gratitudine tutti i doni che la vita mi offre. 
Accoglierò i doni della natura: il sole, il cinguettio degli uccelli o le piogge primaverili, o la prima neve dell'inverno. 
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venerdì 10 luglio 2015

La volpe con la pancia piena - Esopo -

L'inverno era ormai alle porte. Gli alberi privi di foglie non offrivano più alcun riparo ed i piccoli animali si erano già preparati ad affrontare il freddo. Una giovane volpe vagava solitaria in cerca di un po' di cibo con il quale placare quella fame terribile che l'aveva colpita. 
Erano molti giorni che non mangiava. 
Le sue abituali prede si erano rifugiate in caldi ripari nutrendosi con le scorte alimentari raccolte durante l'estate ed era impossibile stanarli. Così, il povero animale camminava sconsolato pensando che la fame era veramente una brutta nemica. All'improvviso, un profumo delizioso le stuzzicò le narici. 
La volpe si avvicinò al punto da cui si propagava l'inaspettata fragranza e finalmente vide un enorme pezzo d'arrosto premurosamente sistemato nell'incavo di una quercia. Sicuramente era il pranzo dimenticato da qualche pastore.
L'animale si intrufolò nella cavità della pianta, riuscendo ad entrarvi con molta fatica.
Quando si trovò all'interno del buco poté placare la propria irresistibile fame, divorando la carne in un boccone. Trascorsi alcuni minuti, la volpe con la pancia spaventosamente piena, decise di uscire dall'incavo per tornare all'aperto. Ma appena tentò di oltrepassare il buco dal quale era entrata scoprì di non essere più in grado di superarlo! Aveva mangiato troppo ed era diventata molto più grossa rispetto a prima. Spaventatissima si sforzò cosi tanto per uscire che alla fine rimase irreparabilmente incastrata nella fenditura!
Lo sfortunato animale iniziò a gridare finché una seconda volpe passando la vide e saputo quanto accaduto disse: "E' inutile strillare. Avresti dovuto avere pazienza ed aspettare tranquilla all'interno della pianta fino a quando la tua pancia non diminuiva. Invece l'impulsività ti ha ridotto in questa condizione e dovrai comunque aspettare finché non smaltirai ciò che hai mangiato". 

Così, la povera volpe rimase incastrata nella cavità per più di un giorno, rimpiangendo il calduccio che avrebbe trovato se avesse aspettato paziente all'interno della quercia.

<< La pazienza e il tempo sono degli ottimi alleati per affrontare qualsiasi difficoltà >>








Due cose impariamo dall’esperienza: la prima, che dobbiamo correggere molto; la seconda, che non dobbiamo correggere troppo.

- Charles-François Delacroix - 





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- Esopo -





Guarda, Signore, il pane della sofferenza,
il pane impastato dalla miseria,
il pane della morte,
il vino amaro della guerra...
Che diventi il pane della festa,
che diventi il vino della gioia sulla terra.
Guarda, Signore, il pane della fatica,
il pane seminato nei solchi
delle nostre campagne,
il pane del sudore,
il vino amaro della croce.
Che diventi il pane dell'amore,
il pane spezzato, diviso tra fratelli,
il cuore donato, aiuto per i poveri.
Guarda, Signore, il Pane della vita,
Pane del cielo e strada di luce,
il Pane del cammino
che conduce al regno:
dacci sempre di questo Pane.


- Guglielmo da Sant Thierry -


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