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domenica 16 dicembre 2012

La difficoltà a perdonare - Mons. Antonio Riboldi


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Quando il Papa "cinguetta"...il mondo "balbetta"...
W il Papa!!!
 
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Proviamo a pensare a quante volte, nel sacramento della Penitenza, ci accade lo stesso, come al figlio prodigo.

A noi, che ritorniamo a Lui, pentiti, il sacerdote si fa “padre” e rimette ogni colpa.

Questo è Dio. E se Dio è così nei nostri riguardi, chiede a noi di essere come Lui verso i nostri fratelli.

Non più dunque il sentimento di “me la pagherà” o il togliere il saluto, come se chi ci ha offeso non fosse più nostro fratello!

Sono sentimenti e atteggiamenti inconcepibili per noi, che in Dio siamo fratelli e che dovremmo imitarLo, perché quello che Lui ci perdona è mille volte più grave, di quanto noi dobbiamo perdonare…

Non resta che meditare ed affidarsi alla Parola del profeta Ezechiele:
"Così dice il Signore: Figlio dell’uomo, io ti ho costituito sentinella per gli Israeliti: ascolterai una parola dalla mia bocca e tu li avvertirai da parte mia. Se io dico all’empio: Empio tu morirai e tu non parli per distogliere l’empio dalla sua condotta, egli, l’empio, morirà, per la sua iniquità, ma della sua morte chiederò conto a te. Ma se tu avrai ammonito l’empio della sua condotta, perché egli si converta ed egli non si converte, egli morirà per la sua iniquità, tu invece sarai salvo. (Ez. 33, 7-9)
 
Non ci resta che pregare per ottenere quella generosità di cuore, non solo per non recare offesa al prossimo, ma ancor più per donare amore a chi ci fa del male.
In altre parole, mettere in pratica la Parola del Padre nostro: “…rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiano ai nostri debitori."



( Mons. Antonio Riboldi)
 
 
...Chi riuscirà a far nuovamente germogliare nel cuore umano la tenera pianticella della speranza? Chi, se non il cristiano? La Sacra Scrittura, che gli è posta nelle mani, non è forse dal principio alla fine un messaggio di speranza?

- Beato Giovanni Paolo II -
 
 
Dio Dio, fa' divenire buoni i cattivi e simpatiche le persone buone.

-
Mark Twain -
 
 
La divina misericordia è un amore più potente del peccato, più forte della morte.
Quando ci accorgiamo che l’amore che Dio ha per noi non si arresta di fronte al nostro peccato, non indietreggia dinanzi alle nostre offese, ma si fa ancora più premuroso e generoso;
quando ci rendiamo conto che questo amore è giunto fino a causare la passione e la morte del Verbo fatto carne, il quale ha accettato di redimerci pagando col suo sangue, allora prorompiamo nel riconoscimento: "Sì, il Signore è ricco di misericordia", e diciamo perfino: "Il Signore è misericordia".

- Papa Giovanni Paolo II -
 
 
Eloquente è la parabola della pecorella smarrita. La pecora, a differenza di altri animali, come ad esempio il cane, non sa tornare da sola a casa e ha bisogno della guida del pastore.
Così siamo anche noi, incapaci di salvarci con le sole nostre forze.
Abbiamo bisogno dell'intervento dall'Alto.
E a Natale si compie questo prodigio di amore: Dio si è fatto uno di noi per aiutarci a ritrovare la strada che conduce alla felicità e alla salvezza.
- Papa Giovanni Paolo II -