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mercoledì 23 aprile 2014

Il cuore di Maria fu un Calvario - San Giovanni Eudes

"Sul Calvario, il monte più importante della Palestina (e del mondo), venne piantata la croce di Gesù; essa però da molti anni era già piantata nel cuor di Maria.

Il Calvario fu irrorato dal sangue di Gesù; il cuore di Maria ne è stato penetrato in anticipo più ancora dell'arida terra del Calvario. Troviamo sul Calvario, tutti gli strazi che hanno torturato Gesù. I flagelli, le spine, i chiodi del Salvatore hanno trafitto e spezzato il Cuore della Madre sua: «Nullum ictum recipiebat Corpus Filii, cui non tristis echo responderet in Corde Matris».

«O Regina mia, dice S. Bonaventura, voi non siete solo presso la croce, siete sulla croce. Con Gesù soffrite, con Lui siete crocefissa.
Egli soffre terribilmente nel corpo, voi nel cuore verginale, in cui tenete rinchiuse tutte le piaghe di Lui. Il vostro cuore verginale è trapassato dai chiodi, ferito dalle spine, della lancia e ricolmo d'obbrobri, d'ignominie, di maledizioni; sente la ripugnanza al fiele ed all'aceto come Lui. 
Perché volete essere immolata così per noi? 
Non è sufficiente la Passione del Salvatore a salvarci? 
È necessaria anche la vostra? Anche voi dovete essere trasformata in dolore?».

Mentre il Figlio vive, Ella vive con Lui; quando muore in croce, Ella muore con Lui. 

«In corpore Filius, in mente Genitrix erat crucifixa» (S. Lorenzo Giustiniani) «Furono crocifissi madre e figlio, questi nel corpo, quella nel cuore.

Il più grande miracolo compiuto da Gesù sul Calvario, secondo S. Agostino, fu la straordinaria carità usata a favore di quelli che lo crocifissero, pregando il Padre di perdonarli tutti. 

Nello stesso tempo Gesù era nel cuore di Maria comunicandole la sua carità riguardo ai miserabili. Gesù dice a suo Padre: «Padre, perdona loro, perché non sanno quel che si fanno» e fa ripetere a Maria SS. le sue parole.

Sul Calvario Gesù ci donò sua madre: «Ecce Mater tua». Lei, che ha la stessa volontà di Gesù, si dona a noi con lo stesso generoso amore per farci da madre.

Tocca a noi risponderle: «Ecce Filius tuus» che vuole onorarvi, amarvi e imitarvi. Custoditemi, o amabilissima madre, proteggetemi, beneditemi, tenetemi per mano come vostro figliolino, ancorché io sia tutt'altro che degno di questo nome.

L'autore della vita sul Calvario è in stato di morte nel Cuore dell'addolorata Madre. Questo cuore meraviglioso è una tomba vivente e vivificante, poiché il suo SS. Cuore che ha cooperato all'Incarnazione, ha pure contribuito alla sua risurrezione, come vedremo.

Gesù è risuscitato nel sepolcro e nello stesso tempo ne è uscito. Gesù è risuscitato nel cuore di Maria, ma non ne è mai uscito e non ne uscirà in eterno.

Vogliamo poi che il nostro cuore abbia una qualche rassomiglianza con quello di Maria? Piantiamovi in mezzo la croce di Gesù; meglio, preghiamo la SS. Vergine di piantarvela Lei, donandoci insieme un grande amore per la sofferenza; amore che ci faccia abbracciare volentieri le croci a noi destinate con spirito d'umiltà, di pazienza, di sommissione alla divina volontà e con quelle disposizioni con cui Gesù e Maria hanno portato la loro croce dal peso immane."

(S. Giovanni Eudes)
"Il Cuore ammirabile della SS. Madre di Dio", libro II

















"Spe salvi facti sumus": nella speranza siamo stati salvati, dice san Paolo ai Romani e anche a noi (Rm 8,24). 
La "redenzione", la salvezza, secondo la fede cristiana, non è un semplice dato di fatto. La redenzione ci è offerta nel senso che ci è stata donata la speranza, una speranza affidabile, in virtù della quale noi possiamo affrontare il nostro presente: il presente, anche un presente faticoso, può essere vissuto ed accettato se conduce verso una meta e se di questa meta noi possiamo essere sicuri, se questa meta è così grande da giustificare la fatica del cammino...

Papa Benedetto XVI  - da "Spe salvi" - n. 1





Signore, sei disceso nell’oscurità della morte.
Ma il tuo corpo viene raccolto da mani buone 
e avvolto in un candido lenzuolo (Mt 27, 59). 
La fede non è morta del tutto,
il sole non è del tutto tramontato. 
Quante volte sembra che tu stia dormendo. 
Com’è facile che noi uomini ci allontaniamo 
e diciamo a noi stessi: Dio è morto. 
Fa’ che nell’ora dell’oscurità 
riconosciamo che tu comunque sei lì. 
Non lasciarci da soli quando tendiamo a perderci d’animo. 
Aiutaci a non lasciarti da solo. 
Donaci una fedeltà che resista nello smarrimento 
e un amore che ti accolga 
nel momento più estremo del tuo bisogno, 
come la Madre tua, che ti avvolse di nuovo nel suo grembo. 
Aiutaci, aiuta i poveri e i ricchi, 
i semplici e i dotti, 
a vedere attraverso le loro paure e i loro pregiudizi, 
e a offrirti la nostra capacità, 
il nostro cuore, il nostro tempo, 
preparando così il giardino nel quale 
può avvenire la risurrezione.....

Preghiera del Cardinale Joseph Ratzinger alla XIII Stazione



Supplica alla Madonna delle Lacrime

Madonna delle lacrime,
abbiamo bisogno di Te:
della luce che si irradia dai Tuoi occhi,
del conforto che emana dal Tuo cuore,
della Pace di cui sei Regina.
Fiduciosi ti affidiamo le nostre necessità:
i nostri dolori perché Tu li lenisca,
i nostri corpi perché Tu li guarisca,
i nostri cuori perché Tu li converta,
le nostre anime perché Tu le guidi a salvezza.
Degnati, o Madre buona,
di unire le Tue lacrime alle nostre
affinché il Tuo divin Figlio
ci conceda la grazia...
(esprimere)
che con tanto ardore noi Ti chiediamo.
O Madre d’Amore,
di Dolore e di Misericordia,
abbia pietà di noi.


Buona giornata a tutti :-)