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lunedì 4 marzo 2019

Apprezza di più la vita - Omar Falworth

Buongiorno, Dio!… Ti ringrazio dal profondo del cuore per avermi permesso di vedere fino ad oggi. Forse durante la giornata che mi accingo ad attraversare vedrò molte cose brutte… il “brutto” della mia città, il “brutto” della gente, “il brutto” di cose che non sono come dovrebbero.

Non importa. L’importante è che anche oggi io possa alzare gli occhi e stupirmi della sconfinatezza. 

Ti ringrazio dal profondo del cuore per tutto ciò che mi dai e ti prometto che nessun lamento uscirà dalle mie labbra… sia oggi che nei prossimi giorni che mi concederai di vivere.
Noi esseri umani siamo un favoloso arabesco di sentimenti. Essi sono la sacra espressione della nostra essenza… qualcosa di unico, di speciale, di privilegiato. E quando li avvertiamo dobbiamo viverli fino in fondo, apprezzarli, gustarli… TUTTI.
Se accogliamo con entusiasmo i sentimenti che allietano la nostra mente e respingiamo quelli che la conducono sul sentiero dell’amarezza, non riusciremo mai a raggiungere la serenità. 
Vivere significa accogliere nel proprio cuore la totalità del proprio esistere!” 


- Omar Falworth - 
da: Pensieri Azzurri per vivere sereni



“Trascorrere bene la propria giornata non dipende dal sole che sorride, dagli altri che non creano problemi, dalla quotidianità che naviga senza venti contrari, ma dalla capacità di creare serenità nel proprio animo.
E ciò lo si può fare pensando spesso alla grande fortuna di vivere e stare bene. Accetta serenamente la situazione in cui ti trovi ma, nello stesso tempo, datti da fare per cambiarla, smuoviti dalla tua inerzia, non continuare a percorrere il comodo sentiero della rassegnazione.
Non devi startene lì a “piangerti addosso”, la serenità si conquista guardando oltre oceano. 
Hai il dovere di migliorare la tua attuale condizione psicologica, hai il dovere di renderti felice perchè lo meriti e perchè ogni essere umano ha dei poteri infiniti che deve risvegliare. 
Chi ci ha creato ha messo nel nostro cuore una fiamma che dà forza e calore e se saprai alimentarla non sarai seppellito/a nella cenere.
Tira fuori la tua grinta (che ne hai da vendere) e gettati di nuovo nella mischia senza temere delusioni, le delusioni fanno parte della vita… per non avvertirle non devi “ritirarti” dalla vita. 
Inizia oggi stesso a lavorare su di te e cerca di andare avanti. 
Chi non cerca di andare avanti sta tornando indietro.
Sforzati di comprendere gli altri anche se non sono come dovrebbero, sforzati di “entrare” negli altri… anche se non la pensano come te… anche se hanno gusti orrendi.. anche se non capiscono niente.
Sforzati di “sentire” l’anima degli altri anche se non sanno “sentire” il tuo profondo… anche se non camminano sulla giusta strada che percorri tu… anche se non conoscono i buoni frutti della vita che tu sai cogliere.
Andare incontro agli altri e accoglierli nel proprio cuore così come sono è il miglior modo di vivere insieme a loro… e il miglior modo di non complicarsi la vita e di riacquistare una serenità duratura.

- Omar Falworth - 
da: Pensieri Azzurri per vivere sereni




Felicità

Tutti la cercano ma pochi la trovano.
Tantissimi l’hanno già ma non si accorgono di averla.
Tanti si accorgono di averla avuta quando ormai non l’hanno più.
Moltissimi sono convinti dipenda dal denaro.
Molti la confondono con la serenità o l’euforia dei momenti migliori.
I materialisti credono sia il piacere.
I romantici pensano sia l’amore.
Gli ammalati dicono che è la salute.
Io dico che è la vita.
Chi si è trovato sul punto di morire (e non è morto)... è felice... perché? ... perché vive.


- Omar Falworth -




Buona giornata a tutti.:-)




venerdì 21 luglio 2017

La benedizione – don Bruno Ferrero

Nella comunità dell'Arca dove aveva deciso di vivere, dopo una vita passata nel mondo universitario, un giorno il celebre padre Henri Nouwen fu avvicinato da una handicappata della comunità che gli disse: "Henri, mi puoi benedire?".
Padre Nouwen rispose alla richiesta in maniera automatica, tracciando con il pollice il segno della croce sulla fronte della ragazza.
Invece di essere grata, lei protestò con veemenza: "No, questa non funziona. Voglio una vera benedizione!".
Padre Nouwen si accorse di aver risposto in modo abitudinario e formalistico e disse: "Oh, scusami... ti darò una vera benedizione quando saremo tutti insieme per la funzione".
Dopo la funzione, quando circa una trentina di persone erano sedute in cerchio sul pavimento, padre Nouwen disse: "Janet mi ha chiesto di darle una benedizione speciale. Lei sente di averne bisogno adesso".
La ragazza si alzò e andò verso il sacerdote, che indossava un lungo abito bianco con ampie maniche che coprivano sia le mani che le braccia. Spontaneamente Janet lo abbracciò e pose la testa contro il suo petto. Senza pensarci, padre Nouwen la avvolse con le sue maniche al punto di farla quasi sparire tra le pieghe del suo abito.
Mentre si tenevano l'un l'altra padre Nouwen disse: "Janet, voglio che tu sappia che sei l'Amata Figlia di Dio. Sei preziosa agli occhi di Dio. Il tuo bel sorriso, la tua gentilezza verso gli altri della comunità e tutte le cose buone che fai, ci mostrano che bella creatura tu sei. So che in questi giorni ti senti un po' giù e che c'è della tristezza nel tuo cuore, ma voglio ricordarti chi sei: sei una persona speciale, sei profondamente amata da Dio e da tutte le persone che sono qui con te".
Janet alzò la testa e lo guardò; il suo largo sorriso dimostrò che aveva veramente sentito e ricevuto la benedizione.
Quando Janet tornò al suo posto, tutti gli altri handicappati vollero ricevere la benedizione. Anche uno degli assistenti, un giovane di ventiquattro anni, alzò la mano e disse: "E io?".
"Certo", rispose padre Nouwen. "Vieni".
Lo abbracciò e disse: "John, è cosi bello che tu sia qui. Tu sei l'Amato Figlio di Dio. La tua presenza è una gioia per tutti noi. Quando le cose sono difficili e la vita è pesante, ricordati sempre che tu sei Amato di un amore infinito".
Il giovane lo guardò con le lacrime agli occhi e disse: "Grazie, grazie molte".


La sensazione di essere maledetti spesso colpisce più facilmente che la sensazione di essere benedetti.
Dobbiamo riscoprire il senso e la bellezza della benedizione.
E quando le cose sono difficili e la vita è pesante ricordati chi sei: sei una persona speciale, sei profondamente amato da Dio e da tutte le persone che sono con te.

- don Bruno Ferrero -
Fonte:  Solo il vento lo sa di Bruno Ferrero




La benedizione di Dio non è né ricchezza né salute né fortuna, ma semplicemente la luce: luce interiore, luce per camminare e scegliere, luce da gustare. 
Dio benedice con la luce: vale a dire ponendoti accanto persone dal volto e dal cuore di luce. Cui dire: mi basta vederti. Per sapere che Dio c'è, che Dio è luce. E il tuo cuore ti dirà che tu sei fatto per la luce. 

- Padre Ermes Ronchi - 



Buona giornata a tutti. :-)





domenica 30 aprile 2017

Voi siete un miracolo - Leo Buscaglia

Abbiamo paura di vivere la vita, e perciò non facciamo esperienze, non vediamo. 
Non sentiamo. Non rischiamo! 
Non prendiamo a cuore nulla! 
Non viviamo... perché la vita significa essere coinvolti attivamente. 
Vivere significa sporcarvi le mani. 
Vivere significa buttarvi con coraggio. 
Vivere significa cadere e sbattere il muso. 
Vivere significa andare al di là di voi stessi... tra le stelle!
Ma dovete decidere voi, per voi stessi. "Cosa significa per me la vita?" Sono convinto che se ogni giorno dedicassimo a pensare alla vita e a vivere e ad amare lo stesso tempo... no, un quarto del tempo che dedichiamo a preparare i pasti, saremmo incredibili!
Ma la vita ha un modo meraviglioso per risolvere questo problema. 
Per me è sempre affascinante perché, quando la vita non viene vissuta, esplode in noi. E' come cercare di bloccare il coperchio di una pentola che bolle. Succederà qualcosa, ne sono convinto. 
Finirete per piombare nella paura, nella sofferenza, nella solitudine, nella paranoia o nell'apatia. Tutti segni del fatto che non state vivendo! 
Quindi, se avvertite uno di questi sintomi, rimboccatevi le maniche e dite: "Ora devo vivere". Nell'attimo in cui incominciate a lasciarvi coinvolgere nella vita, il vapore fuoriesce, e siete salvi. 
Non è facile: ma la vita ci fa sapere che deve essere vissuta. Meraviglioso!
Perché c'è la morte? Io non so perché c'è la morte. Perché c'è la sofferenza? Vorrei che non ci fosse, ma non so perché c'è. Se passassi la vita a cercare le risposte a questi interrogativi, non vivrei mai.
Però a quelli che vengono da me dico che so qualcosa della vita. 
C'è una cosa chiamata gioia, perché io l'ho provata. 
E c'è una cosa chiamata follia meravigliosa, perché l'ho vissuta. 
E so che c'è una cosa chiamata amore perché ho amato. 
E so che c'è una cosa chiamata estasi perché ho conosciuto l'estasi. 
E so anche - perché ho conosciuto gente che ne ha fatto l'esperienza - che c'è una cosa chiamata rapimento. Oh, mi piace questa parola, "rapimento"! Cercate il rapimento! Mi rifiuto di morire fino a quando non avrò imparato che cos'è!
Perché uno si comporti così, bisogna che faccia molte scelte. Una delle più importanti è "scegliere se stesso".
Scegliete voi stessi.
Finitela di odiarvi. Finitela di buttarvi giù. Abbracciatevi e dite: "Sai, va bene così! Starai perdendo i capelli, ma sei tutto ciò che ho!".
Quando vi riconciliate con le vostre debolezze, ce l'avete fatta! Non sono enormi, sono soltanto una piccola parte di voi.

Dovete scegliere voi stessi. Sono sicuro che coloro che si tolgono la vita, che non vivono, sono soprattutto coloro che non hanno rispetto per se stessi. 
Non so quando è stata l'ultima volta che qualcuno ha detto questo, ma voglio sottolinearlo: Voi siete un miracolo.

- Leo Buscaglia - 
da: "Vivere amare capirsi"



Molti di noi cercano se stessi qui, alla luce. Non troverete quello che cercate. Dovete mettervi carponi dentro, dove qualche volta c'è un buio spaventoso, e scoprire cose meravigliose su voi stessi.

- Leo Buscaglia -



Abbiamo veramente dimenticato che cosa significa donare.
Io ti do amore perché ti amo, non perché mi aspetto che tu ricambi il mio amore.
Se io do aspettandomi qualcosa in cambio, sarò sicuramente infelice.
Quando dite “Buongiorno” a qualcuno lo fate perché volete dirlo, non perché vi attendete in cambio qualcosa.
Se attendete qualcosa in cambio, e gli altri non dicono nulla, allora pensate “Lo sapevo, non dovevo dire buongiorno”.
A volte siamo arrivati a questo punto – dico buongiorno e qualcuno si volta e mi chiede “La conosco?”.
E io rispondo:”No, ma non sarebbe bello se ci conoscessimo?”.
Qualche volta dicono di no.
Ne hanno il diritto.
Ma io ho fatto quello che volevo.
Ho detto buongiorno.
E loro hanno fatto quello che volevano, hanno risposto oppure no.
Se non ci aspettiamo nulla, abbiamo tutto, dice il Buddha.
Amate perché volete amare.
Date perché volete dare.
I fiori sbocciano perché devono, non perché c’è qualcuno a cui piacciono!
Voi vivete e amate perché volete.
Perché dovete.


- Leo Buscaglia -
da: "Vivere amare capirsi"




Buona giornata a tutti. :-)




venerdì 31 marzo 2017

Trenta consigli per genitori frettolosi - don Bruno Ferrero

Qualche semplice regola che può migliorare la vita familiare e l'educazione.

1. I primi anni di vita sono importanti: è in questo periodo che si posano le strutture fondamentali della persona.
2. I bambini sono persone con carattere, temperamento, bisogni, desideri, cambiamenti di umore proprio come voi. Lasciate che anche i vostri figli qualche volta diano in escandescenze.
3. I bambini imitano quello che fate voi. Non faranno mai quello che ordinate. Soprattutto non fate prediche. I bambini imparano solo quello che vivono.
4. I due genitori devono avere la stessa idea di educazione. Questo non significa che devono fare le stesse cose o apparire un muro di cemento armato.
5. Non entrate in conflitto con i vostri figli. Ogni volta che entrerete in conflitto con i vostri figli voi avrete già perso.
6. Siate pazienti. Anche con voi stessi. Nessuno ha mai detto che sia facile essere un genitore.
7. I genitori non sono i soli educatori: c'è anche la società in cui i figli sono immersi.
8. Dite "no". In questo modo i vostri figli sapranno che li proteggete anche dai loro errori. Insegnate ai vostri figli che non possono avere tutto e subito. 
È prudente, perciò, usare con cautela il sistema di assecondare: i bambini devono imparare a manovrare le frustrazioni, perché la vita dell'adulto ne è piena. 
È pura assurdità partire dal principio che il bambino sarà in grado di affrontarle quando sarà più grande; che cosa, infatti, c'è di magico nella crescita per fornire una capacità che si dovrebbe rivelare fin dai primi anni di vita?
9. Riservate del tempo per ridere insieme e divertitevi insieme. Vivete i vostri valori nella gioia. Se fate la morale tutto il giorno ai vostri figli verrà voglia di scappare.
10. Scambiatevi dei regali.
11. Imparate a relativizzare i problemi, ma risolveteli.
12. Accogliete in casa gli amici dei vostri figli.
13. L'incoraggiamento è l'aspetto più importante nella pratica di educazione del bambino. E' tanto importante, che la mancanza di esso si può considerare quale causa fondamentale di certe anomalie del comportamento. 
Un bambino che si comporta male è un bambino scoraggiato.
14. Consentite ai vostri figli di non avere il vostro parere. E soprattutto ascoltateli veramente. 
Fa parte del nostro pregiudizio comune sui bambini pretendere di capire quello che vogliono dire senza in realtà ascoltarli. 
I figli hanno una diversa prospettiva e spesso soluzioni intelligenti da proporre. Il nostro orgoglio ci impedisce di ascoltarli.
Quante volte potremmo approfittare della loro sensibilità se li trattassimo alla pari e li ascoltassimo davvero.
15. Sottolineate i lati positivi dei vostri figli. I bambini non ne sono sempre coscienti. I complimenti piacciono a tutti, anche ai vostri figli.
16. Consentite loro di prendere parte alle decisioni della famiglia. Spiegate bene i motivi delle vostre scelte. Rispondete ai loro «perché».
17. Mantenete la parola. Siate coerenti. 
Attenetevi alle decisioni prese. Non promettete o minacciate a vanvera.
18. Riconoscete i vostri errori e scusatevi. 
Abbiate il coraggio di essere imperfetti e consentite ai vostri figli di esserlo.
19. Giocate con i vostri figli.
20. Quando dovete fare un "discorso serio" con i vostri figli, aspettate che siano in posizione orizzontale. Non fatelo mai quando sono in posizione verticale.
21. Ricordate che ogni bambino è unico. Non esiste l'educazione al plurale.
22. Alcuni verbi non hanno l'imperativo. Non potete dire: «Studia!», «Metti in ordine!», «Prega!» e sperare che funzioni.
23. Spiegate ai vostri figli che cosa provate. Raccontate come eravate voi alla loro età.
24. Aiutateli a essere forti e a riprendersi quando le cose vanno male.
25. Raccogliete la sfida della TV. La televisione non è tanto pericolosa per quello che fa quanto per quello che non fa fare.
26. Non siate iper/protettivi. Cercate le occasioni giuste per tirarvi indietro e consentire ai vostri figli di mettere alla prova la loro forza e le loro capacità.
27. Un bambino umiliato non impara nulla. 
Eliminate la critica e minimizzate gli errori. Sottolineando costantemente gli errori, noi scoraggiamo i nostri figli, mentre dobbiamo ricordarci che non possiamo costruire sulla debolezza, ma soltanto sulla forza.
28. Non giudicate gli altri genitori dai loro figli e non mettetevi in competizione per i figli con parenti e amici.
29. Date loro il gusto della lettura.
30. Raccontate loro la storia di Gesù. Tocca a voi.

- don Bruno Ferrero - 
Bollettino Salesiano 2006



Non preoccupatevi. Per tre volte Gesù ribadisce il suo invito pressante: non abbiate quell'affanno che toglie il respiro, per cui non esistono feste o domeniche, non c'è tempo di fermarsi a guardare negli occhi la vita, a parlare con chi si ama.
Non lasciatevi rubare la serenità e salvate la capacità di godere delle cose belle che ogni giorno il Padre mette sulla vostra strada, che accadono dentro il vostro spazio vitale.

- padre Ermes Ronchi - 


Signore, le Tue parole e il Tuo esempio cambiano il cuore.
Accogli, alla fine di questo giorno,
il mio cuore e la mia mente increduli e testardi
di fronte alle difficoltà della vita.

Accogli il desiderio non realizzato di seguirTi.
Il Padre non lascia soli, Tu non mi hai lasciato solo.
Illumina con la Tua presenza le tenebre della fede!
Cambia il mio cuore di pietra in cuore di carne,
capace di amare come hai fatto Tu.
Amen.




Buona giornata a tutti. :-)





sabato 19 novembre 2016

La mia sera - Giovanni Pascoli

“Il giorno fu pieno di lampi;
ma ora verranno le stelle,
le tacite stelle. Nei campi...
c’è un breve gre gre di ranelle.
Le tremule foglie dei pioppi
trascorre una gioia leggiera.
Nel giorno, che lampi! che scoppi!
Che pace, la sera!
Si devono aprire le stelle
nel cielo sì tenero e vivo.
Là, presso le allegre ranelle,
singhiozza monotono un rivo.
Di tutto quel cupo tumulto,
di tutta quell’aspra bufera,
non resta che un dolce singulto
nell’umida sera.
È, quella infinita tempesta,
finita in un rivo canoro.
Dei fulmini fragili restano
cirri di porpora e d’oro.
O stanco dolore, riposa!
La nube nel giorno più nera
fu quella che vedo più rosa
nell’ultima sera.
Che voli di rondini intorno!
Che gridi nell’aria serena!
La fame del povero giorno
prolunga la garrula cena.
La parte, sì piccola, i nidi
nel giorno non l’ebbero intera.
Nè io… che voli, che gridi,
mia limpida sera!
Don… Don… E mi dicono, Dormi!
mi cantano, Dormi! sussurrano,
Dormi! bisbigliano, Dormi!
là, voci di tenebra azzurra…
Mi sembrano canti di culla,
che fanno ch’io torni com’era…
sentivo mia madre… poi nulla…
sul far della sera.”

- Giovanni Pascoli -


Paris at night

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L'ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.

- Jacques Prévert - 


"Ricorda è solo nel buio della notte che puoi vedere le stelle e quelle stelle ti ricondurranno a casa. Quindi non avere paura di commettere degli errori perché il più delle volte le ricompense più grandi ti arrivano dall'aver fatto le cose che ci mettono più paura. Forse otterrai tutto quello che desideri, forse otterrai addirittura di più di quanto avevi immaginato, chissà dove ti porterà la vita, la strada è lunga e alla fine il viaggio è quello che più conta."

dal film "One tree hill"




Buona giornata a tutti. :-)






giovedì 14 aprile 2016

Non ponete troppe domande sull'utilità di fare del bene. - Omraam Mikhaël Aïvanhov

Non ponete troppe domande sull'utilità di fare del bene.
Tutto quello che potete fare di buono, sia con azioni, con parole, sentimenti o pensieri, fatelo e poi lasciate che il tempo compia la sua opera.
Anche se l'avrete dimenticato, un giorno a vostra insaputa tutto quel bene vi inseguirà per ricompensarvi.
Aggiungerò ancora questo: imparate a fare il bene senza dire nulla, senza volere che si sappia che siete voi ad averlo fatto. 

Così, non soltanto proverete una gioia segreta, ma risveglierete negli altri qualcosa di buono: saranno costretti a chiedersi chi è quell'essere magnifico che non vuole mostrarsi, e questo li spingerà ad agire allo stesso modo verso altre creature.

- Omraam Mikhaël Aïvanhov - 




Prendere le distanza dai conflitti migliora la nostra salute fisica ed emotiva. Ci sono persone che ci soffocano, che ci rubano l’energia e che annichiliscono la nostra capacità di reazione. Sono veri distruttori della nostra salute e della nostra pace interiore, ammalano la nostra emotività e distorcono la nostra sensibilità.





La verità è che con il passare del tempo finiamo per non sapere nulla di persone che credevamo di conoscere e ci rendiamo conto di vivere sottomessi alle loro esigenze, alla loro retorica, ai loro comportamenti e, soprattutto, alle loro emozioni tossiche.


Queste persone non sanno rispettare, né prendere in considerazione gli altri, che utilizzano come marionette del proprio cattivo carattere o come bersagli dei loro conflitti personali, sia interni sia esterni. Queste persone non vivono e non lasciano vivere, di conseguenza frenano lo sviluppo e la crescita personale di coloro che li circondano.


Buona giornata a tutti. :-)




giovedì 18 febbraio 2016

Ho debolezze eleganti, e cicatrici charmantes - Alessandro Baricco

Sono una donna felice,
come lo dovrebbe essere
qualunque donna
al riverbero di questa età luminosa.
Ho debolezze eleganti,
e cicatrici charmantes.
Non ho più illusioni sulla nobiltà
delle persone,
e per questo sò apprezzare
la loro inestimabile arte
di convivere con le proprie
imperfezioni.
Sono clemente,
alla fine,
con me stessa e con gli altri.
Così sono pronta ad invecchiare,
ripromettendomi di farlo
negli eccessi e nelle sciocchezze.
Se l'età adulta
ti ha dato quello che volevi,
la vecchiaia
dev'essere una sorta
di seconda infanzia
in cui torni a giocare,
e non c'è più nessuno
che ti può dire di smettere.

- Alessandro Baricco - 
da: "Questa storia"


Donna seduta all’aperto  (1879)
Pierre-Auguste Renoir (1841-1919) - Museo d'Orsay - Parigi

In onore di questo nostro paziente, splendido morire

Tu lo sai qual è la vera tragedia? Che la forza invecchia nella complessità. 
E la leggerezza nella pazzia. 
La forza costruisce e costruisce e, alla fine non c’è più spiraglio, non trovi più una porta aperta. Niente. 
E la leggerezza sempre svapora, diventa una cosa inutile. Come un volo senza uccelli. 
Beethoven, che era la forza, diventò incomprensibile. 
E Rossini, che era la leggerezza, impazzì. Piccolo riassunto della lezione, Martha. Nella Nona sinfonia c’è intelligenza, genio, libertà. Ma c’è così poca bellezza. Proprio perché non gli riusciva più di… doveva farsi strada tra tutta quella complessità. 
I gesti dei vecchi, sempre così complicati. Difficili. 
Ritrovare per un attimo un po’ di bellezza. Ci riuscì forse ancora un paio di volte ancora, prima di morire. Ma non nella Nona. Tempo dopo. Musica piccola. Niente a che vedere con cori oppure … Musica piccola. 
Io ogni tanto me lo immagino sai, lì, nel deserto ghiacciato della sua vecchiaia, d’improvviso ritrovare i passi lievi della bellezza per riuscire a sfiorarla, stringerla con un unico preciso gesto. 
Un miracolo. Tutti ci meriteremmo un miracolo così. 
Ce lo dovrebbero concedere nell’ultimo istante, in cambio del morire. 
In onore di questo nostro paziente, splendido morire.

- tratto da Lezione Ventuno di Alessandro Baricco - 



Perché ciò che si salverà non sarà mai quel che abbiamo tenuto al riparo dai tempi, ma ciò che abbiamo lasciato mutare, perché ridiventasse se stesso in un tempo nuovo.

- Alessandro Baricco - 
da: "I barbari", ed. Feltrinelli



Sapete, è geniale questa cosa che i giorni finiscono.
È un sistema geniale.
I giorni e poi le notti.
E di nuovo i giorni.
Sembra scontato, ma c’è del genio.
E là dove la natura decide di collocare i propri limiti, esplode lo spettacolo:
i tramonti.

- Alessandro Baricco - 
































Di tutte le cose importanti e urgenti che dobbiamo fare oggi ce n'è una che non può proprio aspettare: vivere! E sorridere ... insieme al caffè .

Buona giornata a tutti. :-)




lunedì 29 dicembre 2014

Il Saggio e il Professore - Nyogen Senzaki -

Un saggio maestro giapponese, noto per la saggezza delle sue dottrine, ricevette la visita di un dotto professore di università, che era andato da lui per interrogarlo sul suo pensiero. Il saggio maestro, secondo l’usanza, prima di tutto servì il thé: cominciò a versarlo, colmando la tazza del suo ospite, e poi continuò a versare tranquillamente, con una espressione serena e sorridente. Il professore guardava il thé traboccare, ed era talmente stupito, da non riuscire a chiedere spiegazione di una distrazione così contraria alla norme della buona educazione. 
Ad un certo punto non riuscì più a contenersi: “E’ ricolma! Non ce ne sta più” – esclamò spazientito. 
“Come questa tazza – disse il saggio imperturbabile – tu sei ricolmo della tua cultura, delle tue sicurezze, delle tue congetture erudite e complesse. E allora, come posso parlarti della mia dottrina, che è comprensibile solo agli animi semplici e aperti, se prima non vuoti la tua tazza?” 

- Nyogen Senzaki -






"Le persone hanno delegato le loro anime ai preti, la salute ai medici, i soldi ai banchieri e i figli alla scuola, e così hanno smesso di controllare la propria vita."

(Raymon Grace)



"Fin da quando nasciamo gli altri ci dicono che il mondo è in un determinato modo, e naturalmente noi non abbiamo altra scelta che accettare che il mondo sia come gli altri ci hanno detto che è. Il bambino apprende come deve percepire il mondo per essere pienamente integrato. Passo dopo passo, gli viene resa familiare una descrizione del mondo, che egli impara a percepire, mantenere e difendere come "la vera realtà". La ragione ci induce a dimenticare che la descrizione è soltanto una descrizione, e prima che arriviamo a capirlo, molti di noi hanno intrappolato la loro essenza in un circolo vizioso da cui emergono solo di rado nell'arco della vita."

(Carlos Castaneda)




"La maggior parte degli uomini è schiava di antichi tabù, retaggi ereditari e condizionamenti ambientali; essa è dominata dal pensiero, dal modo di vivere e di agire degli altri, nonchè dalle proprie emozioni e sentimenti. 
Pur non avendo alcun controllo su di sè e sulla propria vita, ribatte indignata: "Io faccio quello che voglio, agisco come mi pare e piace..." senza però spiegare da cosa ha avuto origine il suo "quel che voglio". 
Quanti pochi sono i pensieri e le azioni originali di un uomo medio! La triste realtà è che la maggior parte degli individui non è che il prodotto, il riflesso di altre personalità infinitamente più forti; il problema principale consiste nel fatto che questi individui non si rendono conto di possedere, oltre al "Me", quel qualcosa chiamato "Io" che, se lasciato inattivo, si atrofizza e perde di forza."

(Kybalion)




Buona giornata a tutti e tutte. :-)