Visualizzazione post con etichetta cristiano. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta cristiano. Mostra tutti i post

sabato 8 gennaio 2022

Azione di grazie - Gregorio di Nissa (IV secolo)

Tu sei in verità, Signore, una sorgente pura e inesauribile di bontà.
Ci hai rigettati e di nuovo ci hai accolti con misericordia.
Ci hai odiato e ti sei riconciliato, ci hai maledetti e ci hai benedetti.
Ci hai cacciato dal paradiso e ci hai ricondotti;
ci hai tolto gli abiti di foglie per rivestirci di un mantello regale.
Hai aperto le porte della prigione, per liberare i condannati.
Con un’acqua pura ci aspergi, per purificarci delle nostre lordure.
Adamo ormai non dovrà più arrossire, quando tu lo chiamerai,
mai più la sua coscienza lo tradirà,
non dovrà più nascondersi sotto l’albero del giardino.
La spada di fuoco non chiuderà la porta del paradiso,
e non impedirà più di entrare a coloro che si avvicinano.
Tutto è cambiato per noi, che avevamo ereditato il peccato, in gioia splendente, e noi vediamo aprirsi il paradiso, fino al cielo.
Il creato, terra e cielo, la cui unità fu allora spezzata, ritorna all’antica amicizia;
gli uomini si uniscono agli angeli nella lode di Dio.
Per questo vogliamo intonare a Dio il cantico dell’allegrezza,
che una voce, sotto l’azione dello Spirito, ha una volta cantato profeticamente:
La mia anima è rapita di gioia nel Signore,
perché mi ha ricoperto con le vesti della salvezza,
mi ha ornata col mantello della letizia;
come al fidanzato, pose sulla mia testa il diadema, come la fidanzata, mi ornò di gioielli!
Colui che adorna la fidanzata è necessariamente il Cristo che è stato e sarà benedetto ora e nell’eternità. Amen.

- san Gregorio di Nissa - 
(IV secolo)


«Quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come di aquila, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi» 
(Isaia 40, 31)

«Con tutta l’intensità con la quale si può essere superbi di una religione radicata nell’umiltà, mi sento molto orgoglioso della mia religione: e mi danno un senso di particolare orgoglio quelle parti della mia religione, che quasi tutti chiamano superstizione.

Mi glorio d’essere incatenato da dogmi antiquati e di essere lo schiavo di credi morti (come i miei amici dediti al giornalismo ripetono con tanta ostinazione), perché so molto bene che morti sono i credi eretici e che solamente il dogma ragionevole ha una vita così lunga da poter essere chiamato antiquato.

Mi glorio di ciò che la gente chiama il mestiere, le arti del prete, perché proprio questo termine insultante, di seconda mano, esprime la verità medioevale che un prete, come ogni altro uomo, dovrebbe essere un artigiano.

Mi glorio di ciò che la gente chiama Mariolatria: fu essa che diede alla religione, nelle età più oscure, quell’elemento di cavalleria che ora trova la sua espressione nella forma ammuffita ed ammaliziata del femminismo.

Mi glorio di essere ortodosso in ciò che riguarda i misteri della Trinità e della Messa; mi glorio di credere nel confessionale; mi glorio di credere nel Papato».

- Gilbert Keith Chesterton -
“Come essere un pazzo”, in “Autobiografia”




Il nostro Dio è un Dio che veglia e non che sorveglia. 
Si sorveglia infatti in nome della legge, mentre si veglia in nome della tenerezza.

- Jacques Leclerc -

Come segno sul tuo cuore


Buona giornata a tutti :-)

giovedì 8 aprile 2021

Ti voglio bene - Lubich Chiara

Ti voglio bene,
non perché ho imparato a dirti così,
non perché il cuore mi suggerisce
questa parola,
non perché la fede mi fa credere
che sei amore,
nemmeno perché sei morto per me.
Ti voglio bene
perché sei entrato nella mia vita
più dell'aria nei miei polmoni,
più del sangue nelle mie vene.
Sei entrato
dove nessuno poteva entrare,
quando nessuno poteva aiutarmi,
ogniqualvolta nessuno poteva consolarmi.
Ogni giorno ti ho parlato.
Ogni ora ti ho guardato
e nel tuo volto ho letto la risposta,
nelle tue parole la spiegazione,
nel tuo amore la soluzione.
Ti voglio bene
perché per tanti anni
hai vissuto con me
ed io
ho vissuto di Te.
Ho bevuto alla tua legge
e non me n'ero accorta.
Me ne sono nutrita,
irrobustita,
mi sono ripresa,
ma ero ignara
come il bimbo che beve dalla mamma
e ancor non sa
chiamarla con quel dolce nome.
Dammi d'esserti grata
- almeno un po' -
nel tempo che mi rimane
di questo amore
che hai versato su me
e m'ha costretta
a dirti:
"ti voglio bene."


- Chiara Lubich -


Credere è scoprire di essere amati da Dio, è affidarsi totalmente a questo amore rispondendo all'amore con l'amore. 
Se tu mi ami, Dio entra in te e testimonia dentro di te, lui stesso. Lui dà un modo tutto nuovo di guardare la realtà che ti circonda. 
La fede ci fa vedere gli avvenimenti con i suoi stessi occhi, il disegno che egli ha su di noi, sugli altri, sulla creazione intera.

- Chiara Lubich -




Quando l'unità passa, lascia una sola orma: il Cristo. Ma per costruire l'unità è necessario cedere tutto; senza amare oltre ogni misura, senza perdere il giudizio proprio, senza perdere la propria volontà, i propri desideri, non saremo mai uno!

- Chiara Lubich -





Vi sono tra voi coloro che soffrono per prove spirituali o morali? Comprendeteli come e più di una madre. Illuminateli con la parola e con l’esempio. 
Non lasciate mancar loro, anzi accrescete attorno ad essi, il calore della famiglia. 

- Chiara Lubich - 



Buona giornata a tutti. :-)


domenica 11 ottobre 2020

Lettera di Don Tonino Bello ai giovani disoccupati

Carissimi,

lo so che di tempo ne avete da vendere...

Sono decenni che venite sottoposti ad analisi puntigliose, senza che se ne ricavi gran che. E sulla vostra pelle sono visibili i lividi lasciati da infiniti prelievi, senza che ancora si profili la più pallida ipotesi di terapia per quel male oscuro che si chiama disoccupazione. Non c'è che dire: le prospettive non sono proprio tali da tenervi su di morale. E mi sento demoralizzato anch'io. Tantissimo...

Quanta tristezza! Ma perché vi scrivo?

Sostanzialmente per tre motivi.

Anzitutto per dare spessore alle vostre speranze. Coraggio! Un giorno o l'altro le cose cambieranno. Sono in tanti a pensare che non potranno andare avanti così per molto tempo... Ma è indispensabile che la solidarietà reciproca la viviate prima voi, al punto da anteporla perfino alla vostra riuscita personale. Guardatevi dall'insidia di chi, sfruttando gli istinti di sopravvivenza, cerca di tenervi separati nelle rivendicazioni, magari con contentini a macchie di leopardo. E tenetevi lontani dalla logica del “si salvi chi può”, o “dell'ognuno per sè e Dio per tutti”. La quale logica, anche se vi dà l'apparenza del successo immediato, si ritorcerà domani sui vostri figli... 

La seconda cosa che voglio dirvi è questa: non vendetevi a nessuno. Anche a costo di morire di fame. Resistete tenacemente alle lusinghe di chi pensa di manipolarvi il cervello comprandovi con quattro soldi. Attenzione, perché di questi osceni tentativi di compravendita morale ce ne sono in giro parecchi. Anzi, alle vostre spalle c'è tutta un'orchestrazione di sfruttatori del disagio che vogliono ridurvi a «zona denuclearizzata». Ad automi, cioè, espropriati di quell'intimo nucleo di libertà da cui si misura la grandezza irripetibile di ogni uomo...

E infine voglio dire una cosa di cui forse solo i credenti potranno capire il paradosso. La vostra condizione, nonostante il vuoto pauroso delle tasche, vi conferisce un enorme potere d'acquisto sui mercati generali della redenzione...

Con voi, titolari della beatitudine che assicura sovrumani appagamenti a chi ha fame e sete della giustizia, la Chiesa oggi promette di essere solidale affinché sulla steppa della vostra desolazione maturino presto frutti di libertà.

Vostro + don Tonino, Vescovo



Non fidatevi dei cristiani “autentici” che non incidono la crosta della civiltà. Fidatevi dei cristiani “autentici sovversivi” come san Francesco d’Assisi che ai soldati schierati per le crociate sconsigliava di partire.
Il cristiano autentico è sempre un sovversivo.
Uno che va contro corrente non per posa ma perché sa che il Vangelo non è omologabile alla mentalità corrente.

+ don Tonino Bello



Quando i potenti non vanno d’accordo, ci vanno di mezzo i poveri.

- Fedro -


Buona giornata a tutti. :-)





martedì 11 febbraio 2020

Un cristianesimo virile e forte - Henri de Lubac

"Il cristianesimo, se noi andiamo diritti all’essenziale, è la religione dell’amore. 
“Dio è Amore, dice l’Apostolo Giovanni, e chi resta nell’amore, resta in Dio e Dio resta in lui”. 
Ogni migliore presa di coscienza della nostra fede, deve farcelo comprendere meglio. Certamente noi non dobbiamo disconoscere nessuna delle condizioni di questo amore e dei suoi fondamenti naturali, in particolare della giustizia senza della quale non c’è vero amore, di quella giustizia che oggi non viene men derisa che l’amore stesso: dobbiamo diffidare di tutte le sue contraffazioni, siano esse grossolane o sottili (oggi cosí numerose), o delle ricette troppo facili per ottenerlo. 
Ma alla fine dei conti, tutto è per lui, poiché è l’assoluto a cui tutto deve essere ordinato, in rapporto al quale tutto deve essere giudicato. 
Ora, talvolta con assalti violenti, qualche altra volta attraverso mille vie piú sottili, oggi si cerca di rapirgli questo primato. 
Il prestigio della Forza si insinua perfino in cuori cristiani, e ne caccia o almeno vi diminuisce la stima dell’Amore. 
Contro questi assalti, lo Spirito Santo ci comunichi il dono della Forza. Ma contro gli attacchi piú insidiosi, che ci comunichi anche il dono della Sapienza per farci comprendere in che cosa consiste la Forza cristiana. Questa non è da mettersi accanto o di fronte all’Amore, come un antagonista: essa deve essere coltivata al suo servizio.
Nello stato attuale del mondo, un cristianesimo virile e forte, deve giungere al punto di essere un cristianesimo eroico. Ma questo epiteto è una qualifica, non una definizione, in questo caso sarebbe una falsificazione. 
Soprattutto questo eroismo non consisterà nel parlare sempre di eroismo e delirare sulla virtú della forza – ciò che dimostrerebbe forse che si subisce l’ascendente di uno piú forte e che si è incominciato a cedere. Esso consisterà anzitutto nel resistere con coraggio, in faccia al mondo, e forse contro se stessi, alle attrattive e seduzioni di un falso ideale, per mantenere fieramente nella loro paradossale intransigenza i valori cristiani minacciati e derisi.
Resistere con una fierezza umile, poiché se il cristianesimo può e deve assumere le virtú del paganesimo antico, il cristiano che vuole restare fedele non può e non deve che respingere con un “no” categorico un neo-paganesimo che si è costituito contro il Cristo.
La dolcezza, la bontà, la delicatezza verso i piccoli, la pietà – sí, la pietà – verso quelli che soffrono, il rifiuto dei mezzi perversi, la difesa degli oppressi, la oscura dedizione, la resistenza alla menzogna, il coraggio di chiamare il male con il suo nome, l’amore della giustizia, lo spirito di pace e di concordia, l’apertura d’animo, il pensiero del cielo... ecco ciò che sarà salvato dall’eroismo cristiano, il quale farà veder che tutta questa “morale di schiavi” è una morale di uomini liberi, e che solo essa può fare l’uomo libero.
Non è mai stato promesso ai cristiani che sarebbero stati sempre i piú numerosi. (Piuttosto è stato loro annunciato il contrario). 
Neppure che essi sarebbero apparsi sempre i piú forti, né che gli uomini mai sarebbero stati conquistati da altro ideale che il loro. Ma in ogni caso il cristianesimo non avrà mai reale efficacia, non avrà mai esistenza reale, e non riuscirà mai a fare delle reali conquiste che colla forza del suo proprio spirito: con la forza della carità"

- Henri de Lubac -
Il dramma dell’umanesimo ateo, Morcelliana, Brescia, 1992, pp. 107-109


+ Cardinale Henri De Lubac (20 febbraio 1896 - 4 settembre 1991) è uno dei più insigni teologi cattolici del Novecento, oltre che uno dei principali ispiratori del Concilio Vaticano II; egli godette delle simpatie di Giovanni Paolo II, che lo volle cardinale.



L'Angelo custode

Peter Seewald: Lei conosce personalmente il suo angelo custode?

Joseph Ratzinger:  No. Personalmente mi sento in rapporto così diretto con Dio che, certo, sono grato di poter credere nella presenza dell'angelo custode, ma poi mi confronto direttamente con Dio. E' molto soggettivo. Ad altri uomini è dato di conoscerlo, e questo è per loro una certezza estremamente consolante. Allora diventa importante non fermarsi lì, a quello stadio, ma lasciare che l'angelo custode ci conduca a Dio e far sì che la direzione in cui esercitiamo la nostra relazione rimanga Dio.

Joseph Ratzinger - da "Dio e il mondo" In colloquio con Peter Seewald



"Soltanto sopportando se stesso e liberandosi dalla tirannide del proprio egoismo, l'uomo ritrova se stesso, la propria verità, la propria gioia e la propria felicità. 
La crisi del nostro tempo dipende principalmente dal fatto che ci si vuol far credere che si può diventare uomini senza il dominio di sé, senza la pazienza della rinuncia e la fatica del superamento delle difficoltà, che non è necessario il sacrificio di mantenere gli impegni presi, né lo sforzo per soffrire con pazienza la tensione fra ciò che si dovrebbe essere e ciò che effettivamente si è."

 [Hans Urs von Balthasar - Joseph Ratzinger, Perché sono ancora cristiano. Perché sono ancora nella Chiesa, Queriniana, traduzione G. Mion, Brescia 2005 III ed.]



Preghiera per il Papa

Signore Gesù,
pastore eterno di tutti i fedeli,
tu che hai costruito la tua Chiesa
sulla roccia di Pietro,
assisti continuamente il Papa
perchè sia, secondo il tuo progetto,
il segno vivente e visibile,
e il promotore instancabile
dell'unità della tua Chiesa
nella verità e nell'amore.
Annunci al mondo con apostolico coraggio
tutto il tuo vangelo.
Ascolti le voci e le aspirazioni
che salgono dai fedeli e dal mondo,
non si stanchi mai di promuovere la pace.
Governi e diriga il popolo di Dio
avendo sempre dinanzi agli occhi
il tuo esempio, o Cristo buon Pastore,
che sei venuto non per essere servito,
ma per servire e dare a vita per le pecore.
A noi concedi, o Signore,
una forte volontà di comunione con lui
e la docilità ai suoi insegnamenti.






Buona giornata a tutti :-)



lunedì 25 febbraio 2019

Signore, non ne posso più - don Primo Mazzolari

Signore, non ne posso più:
la mia resistenza è agli estremi,
la mia fede viene meno
sotto le prove che incalzano.
Non comprendo più niente.
Non mi abbandonare, Signore,
tu che mi conosci e sai tutto di me
e di questo mio povero cuore di carne.
Tienimi su il cuore,
e aiutami a superare l’angoscia,
che spesso il male mi dà.
Rinsaldami la certezza,
che niente va perduto del nostro patire,
perché è tuo e ti appartiene
meglio di qualsiasi cosa nostra.
Aiutami a credere
che la tua misericordia
sta universalmente preparando
una giornata più buona a tutti.

- don Primo Mazzolari - 



Le strade cristiane nel mondo si tracciano camminando con integrità di fede, con passione d’apostolato, con audacia di carità, con disciplina di figlioli. 
E non illudiamoci: sono strade di dolore, prima che strade di conquista e di gloria.


- Don Primo Mazzolari  -
“Lettera sulla parrocchia"



Vivere è camminare, salvarsi è camminare… Il cristiano è un pellegrino. 
Se uno rifiuta la solidarietà del camminare, cioè lo sforzo di vivere con gli uomini e per gli uomini, tradisce la propria vocazione d’uomo… 
Il cristiano che si ferma e si chiude invece di camminare rischia smarrire la coscienza della cattolicità. 


- Don Primo Mazzolari -
da “Il Samaritano”


"Non siate mai uomini, donne tristi: un cristiano non può mai esserlo! 
Non lasciatevi prendere mai dallo scoraggiamento! 
La nostra non è una gioia che nasce dal possedere tante cose, ma dall'aver incontrato una Persona: Gesù, dal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche nei momenti difficili, anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili, e ce ne sono tanti! 
Noi accompagniamo, seguiamo Gesù, ma soprattutto sappiamo che Lui ci accompagna e ci carica sulle sue spalle: qui sta la nostra gioia, la speranza che dobbiamo portare in questo nostro mondo. 
Portiamo a tutti la gioia della fede!". 
E anche qui ha aggiunto a braccio: "Non lasciamoci rubare la speranza! Non lasciamoci rubare la speranza!". 
E prima aveva interrotto il discorso ricordando che "il diavolo viene, magari travestito da angelo", per staccarci dal nostro seguire Gesù!


Preghiera per la sera

Ti prego, o Signore,
proteggimi in questa notte.
Tu sei per me il vero riposo:
concedimi di dormire in pace.
Veglia su di me,
allontana ogni minaccia
e guidami nelle tue vie.
Signore,
tu sei il mio custode,
resta con me, Signore.
Amen.




Buona giornata a tutti. :-)




giovedì 6 dicembre 2018

Il cristiano vale quanto prega - Padre Andrea Gasparino

La preghiera è come la grande autostrada verso Dio.
C'è la corsia di ingresso e per i mezzi lenti (= preghiera vocale attenta), parti da lì, poi c'è la corsia del grande traffico stradale, la corsia della velocità 
(= preghiera di ascolto, la preghiera che si fa ascolto di Dio), e poi c'è la preghiera la corsia di sorpasso, la corsia dell'alta velocità (= preghiera del cuore, interiore, di silenzio).
Si parte dalla preghiera vocale attenta, il primo passo, però bisogna arrivare all'ascolto di Dio, è lì che scorre il traffico. 
Gran parte dei cristiani non arriva a questa corsia di centro, è così spiegata la vita cristiana fiacca che non arriva alle decisioni.

Poi bisogna imparare l'arte della preghiera del cuore. 
Qui si forma il cristiano profondo. 
Ci vuole buona volontà e una macchina buona. 

Chi tende alla preghiera del cuore tende alla preghiera della santità, vuole fare della sua vita un capolavoro di Dio, la scelta della santità, che la nostra vita diventi adesione perfetta e costante alla volontà di Dio.
Qual è la più bella forma della preghiera del cuore?

La “preghiera sanguinante del Getsemani: Padre non la mia, ma la tua volontà sia fatta”.

Ma si può fare meglio: “Padre in questo momento voglio essere la tua gioia, in questo preciso momento aiutami ad essere la Tua gioia”.
Nei momenti più banali di oggi, “Padre, voglio essere la tua gioia”. 
Questa preghiera è un po' più facile ed è la stessa.
Quando la tua vita combacia perfettamente e costantemente con la volontà di Dio siamo alla preghiera perfetta del cuore, alla preghiera della santità. Allora la preghiera è amare.
Gesù con il Padre Nostro ci insegna che la preghiera è amare. Il Padre Nostro è fatta da sette atti d'amore. C'è una invocazione che non sembra un atto d'amore "dacci il nostro pane quotidiano", ma essendo al plurale è un atto d'amore e poi i Padri parlavano del "pane soprasostanziale", la "grazia", "dacci la forza per l'oggi".

Amare cosa è?

Amare è cambiare, cioè crescere, correggere, modificare, guarire.
L'amore sta nei fatti, le decisioni pratiche. 
Un prete deluso dal suo gruppo del R.n.S. pieno di divisioni, ad un certo punto gli da il segreto della preghiera perfetta: "ti aspetto fuori." Poi il prete, crollò per un infarto. Quando il Vescovo va a trovarlo gli dice: "Dio mi ha messo alla prova, ho insegnato la formula perfetta della preghiera e Lui ha aspettato fuori  anche a me."

C'è un test per misurare la validità della preghiera?

Sì: occorre chiedersi:

- cresce la mia carità?
- cresce l'adesione ai miei doveri?
- cresce il distacco dal male?

- Padre Andrea Gasparino -



Quando preghi non farti scoppiare il cervello per trovare le parole. 
Molte volte il semplice e monotono balbettio dei fanciulli ha placato il Padre loro che sta nei cieli. 
Non ti preoccupare di essere loquace... con una sola frase il pubblicano si propiziò il Signore, con una sola parola colma di fede si salvò il ladrone.

- San Giovanni Climaco - 



Procurate di riunirvi più frequentemente per il rendimento di grazie e per la lode a Dio. Quando vi radunate spesso le forze di satana sono annientate ed il male da lui prodotto viene distrutto nella concordia della vostra fede. 

- Sant' Ignazio d'Antiochia -





I tuoi desideri gridino a Dio. la preghiera è una tensione del cuore verso Dio. 

- San Bernardo di Chiaravalle -




Buona giornata a tutti. :-)