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sabato 14 maggio 2016

Insieme si fanno grandi cose - Padre Andrea Panont

Due scarpe sotto il letto.
Due scarpe sotto il letto, o attaccate al chiodo o buttate dentro un cassonetto, non dicono nulla a nessuno. 
Ma dimmi chi le indossa e ti dirò quanto valgono.
Un amico mi telefona per ringraziarmi del bell'incontro che noi due abbiamo fatto il giorno precedente. Siamo stati molto bene insieme e insieme abbiamo risolto tanti problemi, per noi e per gli altri. Insomma un'amicizia, la nostra, veramente preziosa perché ci fa sentire importanti e ci dona il senso della vita.
Quel grazie che l'amico mi ha rivolto, mi ha fatto capire che anch'io dovevo ringraziare lui perché se è stata rilevante la mia prestazione, lo è stata grazie alla sua collaborazione; necessaria la mia parte, ma non meno preziosa la sua. "Allora - gli dissi - grazie anche a te".
Una scarpa deve ringraziare l'altra perché, andando d'accordo, insieme hanno fatto ciò che da sole non potevano neppure immaginare: hanno permesso a qualcuno di camminare con loro, ricevendone importanza, l'importanza stessa di chi le portava.
Quando due vanno d'accordo e si amano come Gesù vuole, se pure singolarmente sono insignificanti, grazie a questa armonia, permettono a Gesù di camminare con loro.
Non sono le scarpe a camminare, ma è Gesù che le porta. Da sole valgono una scarpa, insieme valgono Gesù.

- Padre Andrea Panont - 
Da: “Chi ha paura di Dio?” Ed. Mimep-Docete



Nella meditazione del mattino, una frase è bastata ad illuminarmi il programma della giornata: “Ogni vostra preoccupazione gettatela in me”. Perché? Nessun figlio di Dio può essere preoccupato. Occupato, si; preoccupato, no.
La fronte del cristiano, libera da ogni apprensione, può così mostrare a tutti che Dio è un papà previdente, provvidente, onnipotente e che in continuazione invita me e te: “Ogni vostra preoccupazione gettatela in me”. Il figlio di Dio è proprio uno spensierato.

- Padre Andrea Panont - 




Preghiera alla Madonna di Loreto

O Maria, ci rivolgiamo a Te,
nella tua santa Casa di Loreto,
memoria del mistero di Dio fatto uomo
nel tuo seno purissimo
per opera dello Spirito Santo.
Adoriamo il prodigioso evento,
segno stupendo dell'amore di Dio per noi:
il tuo esempio ci incoraggia
ad affidarci al tuo amato Figlio
nell'edificare la nostra vita
sulla parola del Vangelo.
Madre di misericordia,
ottienici da Gesù il perdono
e la liberazione dal male;
ottieni per l'intera umanità,
ancora dominata dall'odio e dall'egoismo,
la salvezza e la pace.
Sulle orme degli innumerevoli pellegrini,
che da sette secoli accorrono in questa Casa,
veniamo a deporre nelle tue mani
il nostro impegno di vera e profonda conversione.
Possa la tua Casa di Nazaret
diventare per le nostre case
modello di fede vissuta e di intrepida speranza,
affinché nelle chiese domestiche
cresca la Santa Chiesa
e dappertutto si diffonda l'amore di Cristo.
O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
Amen.


Buona giornata a tutti. :-)








domenica 15 gennaio 2012

Preghiera alla Madonna di Loreto

O Maria, ci rivolgiamo a Te,
nella tua santa Casa di Loreto,
memoria del mistero di Dio fatto uomo
nel tuo seno purissimo
per opera dello Spirito Santo.
Adoriamo il prodigioso evento,
segno stupendo dell'amore di Dio per noi:
il tuo esempio ci incoraggia
ad affidarci al tuo amato Figlio
nell'edificare la nostra vita
sulla parola del Vangelo.

Madre di misericordia,
ottienici da Gesù il perdono
e la liberazione dal male;
ottieni per l'intera umanità,
ancora dominata dall'odio e dall'egoismo,
la salvezza e la pace.
Sulle orme degli innumerevoli pellegrini,
che da sette secoli accorrono in questa Casa,
veniamo a deporre nelle tue mani
il nostro impegno di vera e profonda conversione.
Possa la tua Casa di Nazaret
diventare per le nostre case
modello di fede vissuta e di intrepida speranza,
affinché nelle chiese domestiche
cresca la Santa Chiesa
e dappertutto si diffonda l'amore di Cristo.
O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
Amen.

Il santuario di Loreto "secondo l'antica e viva tradizione" venera la Casa nazaretana della Madonna. La dimora terre­na di Maria a Nazareth era costituita da due parti: da una Grotta scavata nella roccia, tuttora venerata nella basilica dell'Annunciazione di Nazareth, e da una “Casa in mura­tura", antistante e sovrastante la Grotta.
Secondo la tradizione nel 1291, quando i crociati furono espulsi definitivamente dalla Palestina con la perdita del porto di Akko la Casa in muratura della Madonna fu tra­sportata, "per ministero angelico", prima in Illiria e poi nel territorio di Loreto (1294). Oggi, in base agli scavi archeo­logici effettuati sotto la S. Casa (1962-1965) e a studi filo­logici e iconografici si avanza l'ipotesi, ben fondata, secon­do cui le pietre della S. Casa sarebbero state trasportate a Loreto su nave, via mare, dai cristiani.
Qualcuno, sulla base di segni
 archeologici e storici, indica quale protagonista del trasporto delle pietre del sacello da Nazareth nell'Illiria gli "Angelo", despoti dell'Epiro dal 1204 al 1318. Anche antiche immagini della traslazione raffigu­rano le pietre della S. Casa e lo stesso sacello dentro una nave pilotata da uomini e scortata dall'alto dentro una nube, dalla Vergine col Bambino. In alcune pietre sono stati rinvenuti grafiti che gli esperti giudicano simili a quelli tro­vati a Nazareth e nei santuari  della Palestina. La S. Casa, nel suo nucleo originario, è costituita da solo 3 pareti, per­chè la parte orientale - ove sorge l'altare - fin dalle origini ha subito profonde trasformazioni. C'è chi dice che questa parte a Nazareth poggiasse sulla roccia.
Qualunque sia la verità sul trasporto della Santa Casa – per ministero angelico o per iniziativa umana, essa pure ispirata dall’alto – è certo che Loreto ha un legame tutto speciale con la dimora nazaretana di Maria. Le venerate pareti hanno conosciuto la sofferenza e la morte: qui accorrono pellegrini infermi da ogni parte. Vengono a chiedere conforto e sollievo alla Madonna nella sofferenza. Qualche volta il sorriso della Madre opera guarigioni. Più spesso la sua carezza scende nei cuori infondendo fiducia e coraggio nel duro percorso della sofferenza.
La statua della Madonna, oggi esposta alla venerazione dei fedeli nella Santa Casa, è di legno di cedro ricoperto da un ampio e prezioso manto detto "dalmatica" - sul quale sono appesi doni votivi. Esso imita la statua più antica - forse la prima esposta nel sacello - che bruciò nel 1921. La statua attuale venne incoronata a Roma il 5 settembre 1922 da papa Pio XI e portata solennemente a Loreto il 7 settembre dello stesso anno. Il 4 ottobre 1962 Papa Giovanni XXIII, pellegrino a Loreto alla vigilia del Concilio Ecumenico Vaticano II, incoronò ancora una volta la statua della Madonna. I volti della Madonna e del Bambino sono neri perchè scolpiti su legno di cedro del Libano già di per se scuro e per di più tinteggiato.