lunedì 25 dicembre 2017

Natale e disarmo - Gilbert Keith Chesterton

Non riesco mai a capire com’è che quando i giornali nominano il Natale e i suoi insegnamenti cominciano subito a parlare del disarmo internazionale. 
È senz’altro un ideale del Natale che cessino le guerre ingiuste, ma anche e altrettanto che cessino i governi ingiusti, i commerci ingiusti, i processi ingiusti o qualunque altro dei modi innumerevoli con cui gli uomini torturano e tradiscono la loro razza. 
La consueta e popolare traduzione del canto degli angeli è “Pace sulla terra, buona volontà tra gli uomini”. 
A parte l’accuratezza, forse vale la pena sottolineare che le due cose sono molto diverse. 
La pace sulla terra potrebbe anche indicare un panico immoto, il giacere prostrati dinnanzi a un tiranno universale. 
Pace sulla terra potrebbe significare che ogni uomo odia il suo vicino ma lo teme un pelino in più di quanto lo odia. “Fanno una desolazione e la
chiamano pace”. 
Così diceva il vecchio satirista romano; ma il silenzio di cui parlava era perlomeno un silenzio di tomba. 
Ma se noi facessimo un silenzio di vivi, un silenzio di milioni di schiavi muti... e lo chiamassimo pace?... 
Mi sono abituato ai milionari che impongono la guerra. 
Ma se cominciano a imporre la pace mi ribello senz’altro.

- Gilbert Keith Chesterton - 
da: Natale e disarmo, in La Divina poltrona e altre comodità, Leardini


Della nascita in terra del Figlio di Dio, al tempo suo, non si è accorto nessuno. Né Roma con il suo diritto e la sua forza politica né Atene con le disquisizioni dei suoi filosofi né Gerusalemme con tutta la sua schiera di biblisti sono state in grado di percepire e apprezzare l’ingresso nella vicenda umana dell’eterno Creatore dell’universo. 
Come si vede, Dio si diverte a giocare le potenze del mondo, le autorità culturali e le celebrità: vanifica le loro orgogliose competenze, sa eludere la loro attenzione; per rivelarsi ai piccoli e all’umanità intera non si avvale delle loro preziose mediazioni. 

- Card. Giacomo Biffi -
(Natale 1990)


...."Un giorno santo è spuntato per noi". 
Un giorno di grande speranza: oggi è nato il Salvatore dell'Umanità!...
Non fu certo "grande" alla maniera di questo mondo...
Eppure, nel nascondimento e nel silenzio di quella notte santa, si è accesa per ogni uomo una luce splendida e intramontabile; è venuta nel mondo la grande speranza portatrice di felicità: "il Verbo si è fatto carne e noi abbiamo visto la sua gloria" (Gv 1,14)...
Questo è il Natale! 

Evento storico e mistero d'amore, che da oltre duemila anni interpella gli uomini e le donne di ogni epoca e di ogni luogo. 
E' il giorno santo in cui rifulge la "grande luce" di Cristo portatrice di pace! Certo, per riconoscerla, per accoglierla ci vuole fede, ci vuole umiltà...
Nel silenzio della notte di Betlemme Gesù nacque e fu accolto da mani premurose. Ed ora, in questo nostro Natale, in cui continua a risuonare il lieto annuncio della sua nascita redentrice, chi è pronto ad aprirgli la porta del cuore? 

Uomini e donne di questa nostra epoca, anche a noi Cristo viene a portare la luce, anche a noi viene a donare la pace! 
Ma chi veglia, nella notte del dubbio e dell'incertezza, con il cuore desto e orante? 
Chi attende l'aurora del giorno nuovo tenendo accesa la fiammella della fede? Chi ha tempo per ascoltare la sua parola e lasciarsi avvolgere dal fascino del suo amore? 
Sì! E' per tutti il suo messaggio di pace, è a tutti che viene ad offrire se stesso come certa speranza di salvezza...

- papa Benedetto XVI - 
dal "Messaggio Urbi et Orbi" per il Santo Natale 25 dicembre 2007

"Lasciate che la magia del Natale pervada le vostre anime, accendendo l’amore nei vostri cuori. Buon Natale!"




L'augurio è per un sereno Natale a voi tutti, amici ed amiche,
che da tanti anni seguite le mie.... fantasie, le mie letture, le mie ricerche.

Il Signore che tutto vede e tutto ama ci benedica e ci custodisca.

- Stefania -